Si è da poco concluso il Gargano FilmFest XVI a San Giovanni Rotondo, per la prima volta tra le mura di una sala cinematografica dopo 15 edizioni estive rigorosamente all’aperto.
Un festival più tecnico, cinematografico, fortemente incentrato sul tema #dentroilcinema, abile a rimettersi in gioco senza snaturare la propria identità.
Qualità, trasversalità, contenuti, ma soprattutto una irrefrenabile voglia di sperimentare e aprirsi alle nuove generazioni, senza ombra di dubbio la sfida più importante di questa sedicesima edizione.
Nella sala principale del restaurato Cinema Palladino abbiamo avuto infatti il piacere di organizzare un matinée di proiezioni di cortometraggi per le Scuole Superiori in collaborazione con lo ShorTS International Film Festival di Trieste. Abbiamo accolto Istituto Professionale Alberghiero M.Lecce, Istituto Tecnico L.Di Maggio e Liceo Statale Maria Immacolata, per un totale di più di 300 studenti di classi prime e seconde superiori. Sicuramente una delle novità più elettrizzanti del GFFXVI. E ancora, siamo stati contagiati dallo spirito e dalla determinazione dei ragazzi del Piccolo cinema Ken Loach di Mesagne magistralmente orchestrati da Floriana Pinto. Abbiamo ammirato per la prima volta nella storia del Gargano FilmFest uno spettacolo di danza contemporanea con il concept coreografico “La Mia Terra” di Rosa Merlino e le sue giovanissime allieve. Senza dimenticare la freschezza e la naturalezza di giovani interpreti come la cantautrice Marea e la cantante sangiovannese Concetta Giuliani, accompagnata dal talentuoso pianista nonché compaesano Giuseppe Fiorentino.
A fungere da collante tra vecchie e nuove generazioni, il maestro Luigi Pagliara ci ha deliziato con le note della sua Fender Stratocaster durante la serata di apertura del festival.
Abbiamo respirato freschezza, forza e bellezza cinematografica con “Gloria!” di Margherita Vicario, che avevamo avuto il piacere di ospitare nel 2017 nelle vesti di attrice e cantante, qui per la prima volta dietro una macchina da presa con una pellicola d’esordio folgorante in grado di accendere sin dai primissimi minuti il nostro pubblico. Semplicemente fantastica la video intervista in diretta con la regista.
Durante la serata centrale di sabato 9 novembre invece è stato il turno di “Palazzina Laf”, esordio alla regia del tarantino Michele Riondino, uno dei film italiani più importanti degli ultimi anni. In una Sala 1 del Cinema Palladino praticamente sold out abbiamo avuto il piacere di dialogare in diretta video con lo sceneggiatore del film Maurizio Braucci e di ricevere i saluti del regista, con la possibilità di approfondire visivamente il discorso grazie alla mostra fotografica “Palazzina Laf” di Maurizio Greco, visibile per tutto il mese di novembre presso il Provo.Cult C.Lab.
Uno dei momenti iconici di questo weekend è stata la masterclass “Lo smartphone per raccontare storie” curata dal mitico Enrico Farro, giornalista, filmmaker e presidente Associazione Nazionale Filmmakers. Una presenza sempre stimolante. Ormai un amico del Gargano FilmFest.
Riuscitissimo anche il FestAfter di sabato notte al Provo.Cult C.Lab, che ha radunato curiosi e appassionati permettendoci di respirare quell’atmosfera rilassata e mondana che un po’ ci portiamo dietro dalle edizioni estive.
Molto interessante anche l’intervista al critico cinematografico e direttore artistico dello ShorTS IFF di Trieste Maurizio Di Rienzo, magistralmente curata dalla nostra presentatrice Maddalena Zoppoli. Ragionamenti e riflessioni mai scontati sul futuro del cinema, dei cortometraggi, della serialità e della critica cinematografica, con un focus attento sulla situazione italiana e internazionale. Forse il momento più tecnico e intellettuale dell’intera tre giorni. Le interviste, quelle belle e stimolanti che aprono la mente.
Ovviamente c’era grande attesa anche per la 16edizione di Provo.Corto, la seconda con il format rinnovato che prevede la proiezione e la premiazione di 6 cortometraggi usciti nel corso della stagione 2023/2024. Con un occhio di riguardo ai giovani registi davvero indipendenti del nostro Paese, intercettati grazie a un accurato lavoro di ricerca nel sottobosco e non tramite i soliti canali convenzionali. Orgogliosi di aver accolto e premiato una folta rappresentanza di talenti provenienti dalla nostra regione.
Il premio come miglior cortometraggio è andato a “The Eggregores’ Theory” di Andrea Gatopoulos, per la potenza visionaria nel raccontare, con un tratto pittorico animato da una deformità espressionista, le ossessioni e le paranoie post pandemiche e totalitarie che si agitano come uno spettro nel nostro tempo.
Miglior regia per “Villa Rosa” del foggiano Alessandro Tricarico, per aver riempito di presenza cinematografica un luogo abbandonato raccontato in un vitale e puntale piano sequenza con un sonoro evocativo. Geniale.
“Villa Rosa” si è aggiudicato anche il premio del pubblico. Il nostro fedele e adorato pubblico, che ci supporta dal lontano 2008 e che ha applaudito commosso l’opera al termine della proiezione.
Miglior Sceneggiatura per “Ho sognato che a Milano c’era il mare” del molfettese Mattia de Gennaro, per la poesia visiva e narrativa nel raccontare una storia di sradicamento e il fenomeno doloroso dell’emigrazione dal sud proletario al nord industriale, emozionando con l’originalità della sua voce.
Premio per la migliore colonna sonora al corto “Stare a galla” del barese Nicolò Colaianni. La musica originale “La vita degli Alberi” della cantautrice barese Marea amplifica l’amarezza del racconto di sogni ingrigiti di una generazione raccontati con uno stile documentaristico semplice rendendolo emozionante.
Premio come miglior attore a Fabio Salerno di “Cara Alice”, per la regia del barese Gabriele Armenise. Con il suo dolore interiore ha dato voce e corpo alla tragedia di tanti lavoratori chiamati a dover ingiustamente scegliere tra il diritto alla salute e quello al lavoro. La Fibronit di Bari, l’Ilva di Taranto, l’impianto petrolchimico Monteshell di Brindisi tratteggiano tragici destini che il cinema ha sapientemente raccontato e denunciato come in questa opera.
Premio come migliore attrice a Ginevra De Michele per le “Le altre vite” di Nicolò Folin, uno dei registi emergenti da tenere d’occhio nel nostro Paese. Ginevra dona al personaggio di Rachele la freschezza e la tenerezza di una giovane donna innamorata ma anche profondo smarrimento e angoscia per una separazione, quella dal suo fidanzato, che non riesce ad elaborare. In un’escalation di dolore, nel finale, nei suoi occhi si scorgerà un barlume di presa di coscienza: come scrisse Cicerone “la vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”.
Il premio come Miglior Corto Teens invece è andato a “L’Ora Buca” di Nikola Brunelli, votato dei ragazzi delle scuole superiori tramite un sondaggio lanciato nelle stories di Instagram.
Un ringraziamento speciale va alla giuria tecnica di Provo.Corto 2024, splendidamente composta da Davide Magnisi (presidente di giuria), Enrico Farro e dalla new entry Chiara Lostaglio. Un vero piacere averli avuti con noi in questa tre giorni.
E per il quarto anno consecutivo, ringraziamo la nostra splendida presentatrice Maddalena Zoppoli, con il suo garbo, la sua professionalità, la sua eleganza. Sempre più una garanzia.
Ringraziamo Nicola Palladino, Michele Urbano e il resto dello staff del Cinema Palladino. Alessandro Pavino per il fondamentale supporto grafico ed Enzo Esposito per le luci.
Locanda Dauna e Opuswine per aver deliziato culinariamente i nostri ospiti, ABETE Bike-Hotel e Villa San Pietro per la preziosa e calorosa ospitalità.
Ringraziamo ancora una volta i nostri sponsor Gargano Vita, Centra Viaggi & Vacanze, Valerio Fiori e Piante, BLC sas di Lugi Biancofiore e Diamante Costruzioni di Filippo Placentino.
Il Gargano FilmFest 2024 è stato organizzato da Provo.Cult APS assieme al Comune di San Giovanni Rotondo in collaborazione con i Presidi del Libro, Apulia Film Commission e Cineteatro Palladino.
Cosa ci riserverà il futuro? Sicuramente nuove sfide, a cominciare da quella più importante: attirare, intercettare e coinvolgere sempre di più le nuove generazioni.
Il seme è stato gettato. Teneteci d’occhio e lasciatevi incuriosire dalle attività culturali targate Provo.Cult APS.