Nel 2020, Civico 93 scriveva ai suoi lettori di essere in dirittura di arrivo circa il passaggio di proprietà del castello di San Nicandro al comune di San Nicandro. Infatti, in un consiglio comunale c’era all’ordine del giorno l’acquisto dell’immobile per l’importo di 386 mila euro che doveva essere pagato con contributo regionale dello stesso importo. Insomma, un regalo al comune da parte della Regione Puglia.
Tale acquisto partiva dalla precedente amministrazione Gualano in virtù dell’articolo 42 della Legge di Stabilità regionale 2018 predisposto dall’assessore al Bilancio Raffaele Piemontese che stanziava contributi da destinare ai Comuni per l’acquisizione al patrimonio pubblico di beni culturali di proprietà di privati.
Il Partito Democratico si adoperò molto affinchè venisse formulata istanza ufficiale alla Regione Puglia e che tale operazione di acquisto andasse a buon fine. Queste le dichiarazioni di esponenti del PD di quel periodo.
“Un’operazione dal grande valore simbolico ma anche sostanziale – osservava il capogruppo Matteo Vocale – dato che il castello di San Nicandro, simbolo della città ma ormai in rovinoso abbandono, è nato dalle fondazioni altomedievali dell’antico ‘castrum’ ed è poi divenuto insediamento fortificato con i Normanni, prima di diventare meta saltuaria nelle battute di caccia di Federico II di Svevia e tappa segreta nella fuga dall’esilio di papa Celestino V”. “L’acquisto – concludeva Vocale – sarebbe solo l’inizio di un percorso di valorizzazione del castello, che potremo concretizzare con un progetto all’avanguardia che ne faccia, ad esempio, un polo culturale di grande attrattività e di riferimento per tutto il Gargano Nord, anche a completamento dell’adiacente Palazzo Fioritto, già sede di un museo etnografico e della più grande biblioteca civica della provincia dopo la ‘Magna Capitana’ di Foggia”.
“Un patrimonio – osservava Mario D’Ambrosio – con cui San Nicandro può intercettare una tendenza positiva, sostenuta dalle scelte promosse negli anni dal PD ma condivise trasversalmente a ogni livello, che mette nelle condizioni anche piccole realtà di proporsi sullo scenario nazionale per essere più attrattive, come dimostrano i numeri entusiasmanti che, nel 2017, ha registrato la Puglia in termini di visitatori nei musei e in altri beni culturali”.
Finalmente, anche con il contributo dell’attuale amministrazione, era una realtà con l’approvazione unanime dell’ordine del giorno in questione sempre nella speranza poi che potrebbero arrivare ulteriori finanziamenti per la sua ristrutturazione.
Si apprende oggi che, con l’atto definitivo di cessione, il castello normanno-aragonese è finalmente dei Sannicandresi. Questa la dichiarazione del sindaco Vocale: “Un onore per me, che nel 2017 suggerii di farlo acquistare dalla Regione, ricevere le chiavi, in qualità di sindaco, dagli ormai ex proprietari, gli eredi Tozzi e Centulio, che ringrazio anche a nome dei due sindaci che mi hanno preceduto nell’iter, per la loro disponibilità. Adesso subito al lavoro per valutare, progettare e iniziare il suo recupero e la valorizzazione a beneficio del territorio”.