Con termini propriamente sportivi, le elezioni di oggi rappresentano il penultimo atto della gara politica e, quindi, la semifinale tra i partecipanti dalla quale verranno fuori i due candidati che disputeranno la finalissima del 24 giugno che dichiarerà il vincitore della competizione elettorale.
Chi alzerà al cielo il trofeo della vittoria? Può essere chiunque in quanto nessuno esclude l’altro. Intanto l’importante è superare lo scoglio di oggi, quello più difficile in quanto gli avversari da battere sono in molti ed ognuno ci crede nella finalissima con la direzione arbitrale che non cambierà nei due appuntamenti. Infatti l’arbitro unico della gara sarà il popolo sannicandrese che prima ha assistito agli allenamenti pre-partita fatti nelle case, nei rioni, sui palchi e poi, dopo il silenzio di ieri, prenderà oggi la sua decisione che sarà inappellabile e sempre giusta. Ogni sannicandrese saprà dare il suo giudizio sulla partita scegliendo chi sarà ritenuto più idoneo a superare il turno mentre per gli altri tutto rimandato a chissà quando.
A differenza delle manifestazioni sportive in cui, a volte, si critica il comportamento dell’arbitro, oggi tutto questo non ha senso di esistere se si ha la convinzione che il popolo è sovrano in ogni cosa. Certo chi non supera questo turno avrà l’amaro in bocca ma può solo invocare il “Var” della propria squadra per rivedere e cercare di capire le motivazioni della sconfitta.
In realtà se ne diranno tante, anche cercando giustificazioni in comportamenti di altri ma se la sovranità è del popolo bisogna saper accettare con dignità anche quella sconfitta che fino a sabato poteva sembrare una probabile vittoria.
Allora diamo a questa giornata l’importanza che merita nella storia di San Nicandro recandoci prima di tutto alle urne per votare e poi fare la scelta ritenuta, a proprio modo di vedere, quella che meglio delle altre si immagina più consapevole ed opportuna per la nostra comunità.
Il Direttore
