EDITORIALE DELLA DOMENICA. IL RISCHIO DI UN GOVERNO SENZA UNA MINORANZA

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Il voto del 25 settembre scorso ha cambiato totalmente la politica italiana e, per la prima volta, un partito di destra ha l’egemonia di una coalizione. L’opposizione più importante, da parte sua, è presa da problemi di ricostruzione interna e si concentra su come eleggere la nuova segreteria. L’altra opposizione beneficia di un aumento di consensi e della terza non se ne capisce il vero obiettivo e quindi sta a guardare in attesa di una decisione finale mentre tutti i commentatori politici di destra e di sinistra concordano con fatto che una democrazia senza una minoranza/opposizione rappresenta un danno per una politica incisiva a favore dei cittadini.

A San Nicandro tutti affermano che non c’è una minoranza e, ancora peggio, una opposizione ad governo cittadino. La maggioranza fa bene la sua parte di maggioranza mentre dall’altra parte non si comprende ancora bene chi sono consiglieri di minoranza, quelli di opposizione e quelli della collaborazione?

Perché questa differenza che non è affatto linguistica?

Semplice, perché per “minoranza”, in contrapposizione diretta a maggioranza, si intende inferiorità numerica e cioè un gruppo di persone che, disponendo di un numero minore di voti, non può imporre la propria volontà in un’assemblea consiliare.

“Opposizione”, invece è l’azione di contrasto esercitata dai gruppi consiliari che indicano idee contrarie a quelle di chi governa e quando la loro azione à dura ed unanime, si dice che viene fatta un’opposizione compatta e che può anche essere costruttiva.

Ed infine, la parola “collaborazione” che vuole solo essere un’apertura di credito nei confronti della maggioranza in carica.

In ogni caso, l’agire dei consiglieri comunali di minoranza deve essere sempre improntato alla correttezza istituzionale, alla lealtà ed anche alla moderazione nell’eloquio. L’opposizione, anche per responsabilità nei confronti dei loro elettori, deve impegnarsi a migliorare, l’attività di governo (maggioranza permettendo) e quindi uno stimolo per evitare il deterioramento della politica e, quindi, le scelte politiche

Per chi segue la politica a San Nicandro (e dovrebbero farlo tutti) può valutare in maniera soggettiva e dare un proprio giudizio sulla situazione all’interno del consiglio comunale sempre considerando che alla minoranza è consentito il diritto–dovere di intervenire in tutti i campi con apporti di integrazione o di modifiche che dovrebbero essere esaminati ed accolti se funzionali ad una soluzione migliore o respinti in caso contrario, mentre la maggioranza non dovrebbe imporre le proprie proposte.

Il problema (che è voce comune a San Nicandro) è che l’opposizione consiliare ha tante minoranze e non vuol farsi plurale per diventare un gruppo coeso proprio per cercare di stabilire un limite all’azione della maggioranza la quale ha sempre bisogno di una minoranza affinchè l’intero sistema possa essere democratico. La coalizione che ha vinto ha una sua regola e deve andare avanti per l’attuazione del suo programma, mentre l’attuale minoranza deve adoprarsi in modo che in futuro possa diventare maggioranza.

Siamo in democrazia e così dev’essere.

Il Direttore