Tempo pasquale, tempo di meditazione per il calvario del Cristo. Ma questa è una questione che riguarda la religiosità di ognuno di noi. C’è un altro calvario che continua imperterrito a consumarsi nel consiglio comunale di San Nicandro e che è lo specchio di una situazione, si spera non irreversibile, di un fenomeno preoccupante che ha portato all’impoverimento del dibattito politico che è sempre più un’occasione di scontro.
Non si vuole affatto dare giudizi o pagelle sulla condotta dei consiglieri, ma solo fotografare le continue occasioni di scontro che portano solo risentimento e odio nell’aula consiliare dove si decide il futuro della città di San Nicandro.
In un precedente editoriale si auspicava una collaborazione tra maggioranza e minoranza, un’apertura di credito per entrambi. L’agire di tutti i consiglieri comunali deve essere sempre improntato alla correttezza istituzionale, alla lealtà ed anche alla moderazione nell’eloquio proprio per evitare il deterioramento della politica e, quindi, le scelte politiche.
Ogni cittadino può valutare in maniera soggettiva e dare un proprio giudizio sulla situazione all’interno del consiglio comunale. Alla minoranza e alla maggioranza deve essere consentito il diritto–dovere di intervenire in tutti i campi sempre per la ricerca una soluzione migliore. La coalizione che ha vinto ha una sua regola e deve andare avanti per l’attuazione del suo programma, mentre l’attuale minoranza deve adoprarsi in modo che in futuro possa diventare maggioranza e il suo ruolo, quindi, è assolutamente scomodo per la maggioranza perché non è compiacente.
Alla luce di tutto questo, ci si augura che si possa trovare un equilibrio tra maggioranza e la minoranza all’interno del consiglio comunale con la ragionevolezza politica del proprio ruolo e con l’obiettivo di una sfida contro il tempo per regalare a San Nicandro una serenità e concretezza amministrativa, elemento fondamentale di una programmazione per le sviluppo politico-culturale del nostro territorio.
Il Direttore