In redazione è arrivata una mail che si trascrive: “Direttore, parlando con un amico d’infanzia, ricordavamo insieme del vero centro commerciale di San Nicandro Garganico, la nostra zona, quella del “Deposito” e di Via Roma, ovvero dei negozi presenti, con tutte le sfumature di ognuna di esse: benzina, tre negozi di generi alimentari, due negozi di scarpe, tabacchi vari, parrucchiera, negozio di tessuti, bar, orafo, negozio bomboniere e fiorista, due ortolani per la verdura e frutta, cantine, artigiani del vimini, latte sfuso, dottori, autisti, fermata bus, negozio di autoricambi, meccanico, radiotecnico… e chissà quanto altro che non ricordo”.
Tutto vero ma si parla di tanto tempo fa quando la nostra cittadina vantava primati unici nel Gargano ed anche nella provincia di Foggia non solo culturali e di tradizioni ma anche di esponenti della politica anche di livello nazionali.
Nell’arco temporale di 50 anni San Nicandro Garganico ha perso il suo splendore di quel tempo ed è entrata quasi nell’anonimato, in una condizione che la posiziona agli ultimi posti nella classifica provinciale. Inutile individuare colpe che sono un po’ di tutti e che riguardano soprattutto la politica ma con qualche responsabilità anche da parte di tutti noi perché si è persa la fiducia di essere una comunità il cui fine è il miglioramento collettivo.
Il ruolo della politica è quello più importante ed indispensabile per la rinascita, ma protagonisti di un reale cambiamento devono essere principalmente i cittadini con i loro comportamenti sempre nella consapevolezza di voler guadagnare posizioni nella classifica delle cittadine della nostra provincia.
Se mettessimo da parte quel pò di invidia che aleggia imperterrita in tutti i settori della vita di ogni giorno e la trasformiamo in una collaborazione effettivamente percepita, ci accorgeremmo che un salto di qualità è possibile.
Solo qualche anno fa chi mai avrebbe pensato che anche San Nicandro avrebbe avuto la sua movida estiva? Abbiamo esperienze e realtà che altrove potrebbero essere un fiore all’occhiello per la comunità ma che noi, molto spesso, snobbiamo o non diamo la giusta rilevanza.
Ci sono esempi di imprenditoria locale che altrove sarebbero eccellenze da far conoscere e che da noi sono relegate nella consuetudine a cui non dare molta importanza. Ci sono locali che farebbero il pienone anche d’inverno ma che da noi stessi snobbiamo preferendo andare in altre località.
Amiamo di più la nostra città ma, quando diciamo di amarla, dobbiamo accompagnarla uniti mano nella mano continuamente nella sua crescita culturale che è anche crescita economica. Ognuno di noi deve trasformarsi in un’azione di marketing del proprio territorio perché San Nicandro merita tutto questo.
E’ evidente che questa azione individuale che poi diventa collettiva, nel senso che tutti devono remare nella stessa direzione, deve essere accompagnata da chi amministra la nostra cittadina e da una politica che non abbia più il colore del partito o del movimento di appartenenza, ma la voglia di lasciarsi il passato alle spalle e tessere una rete di interventi mirati non più alla sopravvivenza di episodi consolidati o spontanei, ma alla reale sensibilizzazione collettiva rivolta a far crescere, sia pure a piccoli passi, l’economia con un marketing territoriale di tutte le eccellenze sannicandresi e di tutti i settori della vita pubblica e sociale. Continuare ad aspettare sperando in miracolo che non arriva vuol dire consegnare al tempo i sogni di chi ancora ci crede e le speranze di chi ancora ci spera.
Il Direttore