Giorni fa ascoltavo un discorso tra due persone. Dicevano che ogni domenica si recano fuori Sa Nicandro, verso Lesina, Rodi, Vico del Gargano anche solo per prendersi un caffè, perché a San Nicandro non c’è niente. Un discorso che non fa una piega.
Occorre allora chiedersi come mai i giovani di altre cittadine a noi vicine non vengono a San Nicandro ….. anche solo a prendersi un caffè? Bella domanda a cui deve seguire una risposta convincente.
Mentre i paesi citati prima hanno saputo costruire una loro identità culturale e turistica, San Nicandro non ha mai creato una propria identità distinta e competitiva al punto di essere meta attrattiva. Insomma nessuna amministrazione ha pensato al futuro della nostra cittadina nonostante sia il territorio che le persone hanno tutte le capacità per poter competere a testa alta con tutte le altre realtà viciniore.
Cosa fare? Dare una identità al turismo di prossimità con le tantissime iniziative che le varie associazioni organizzano nell’anno. Occorre una operazione di marketing territoriale da parte dell’amministrazione comunale per far conoscere all’esterno le manifestazioni culturali che vengono organizzate con un piano annuale di sponsorizzazioni anche da parte delle aziende locali.
“San Nicandro Nnammurat”, per esempio, potrebbe diventare, come ha fatto Vico del Gargano, punto di riferimento di un turismo non solo giovanile per la Festa di San Valentino ma con la tecnica della differenziazione, cioè trovare a San Nicandro un evento unico, diverso, coinvolgente con un programma che potrebbe interessare anche le scuole, con un concorso a tema, rinverdendo tradizioni, con incontri su precise tematiche sempre relative al tema, senza far mai mancare la musica, da quella classica a quella leggera, come tema conduttore della festa.
Con questo si vuole puntualizzare come ogni iniziativa da prendere deve essere programmata con una strategia di offrire un prodotto sul mercato che non sia solo locale, ma a livello garganico e provinciale, come già è successo qualche volta con la Passione Vivente della Chiesa del Convento, con il villaggio di Babbo Natale ed ora con i Mercatini di Natale.
San Nicandro ha tantissima offerta turistica da proporre, dal suo antichissimo Carnevale, alla pur essa antichissima fiera di ottobre, alle sue grotte, alla dolina più grande d’Europa, al ciclo dei fuochi del mese di gennaio, a Devia e Sant’Annea, al bosco Spinapulce, alla località di Torre Mileto ed altro ancora.
Certo non si può pretendere ed è illusorio che in un anno tutto possa essere realizzato. Ci vorrà più di qualche anno ma occorre partire già da oggi per una organizzazione complessiva degli eventi che deve dimenticare il passato e proiettarsi verso nuovi orizzonti in cui tutti devono essere coinvolti con a fianco l’amministrazione comunale e, principalmente, l’assessorato alla cultura.
Negli attori di tutta questa sfida culturale e turistica non deve mancare la Regione Puglia che ha, nel suo bilancio, voci importanti in questo specifico settore che possono essere utilizzate solo con proposte che hanno un respiro oltre la propria territorialità e che investe gli eventi in reti con altre realtà del territorio.
Il Direttore