Come si fa a dire se la città in cui si vive è bella o brutta? Quali sono i fattori che rendono una città attraente?
E’ a noi che spetta dare forma alla città, prestando i nostri servizi e, quindi, è anche nostra responsabilità e compito rendere bella la città in cui viviamo.
Un primo parametro è che essa non dovrebbe essere caotica e l’ordine dovrebbe essere evidente. Le strade che amiamo devono però essere piene di vita, persone che lavorano e avere relazioni sociali con altre persone. Non dovrebbero esserci quartieri freddi, anonimi, per niente attraenti ma compatti ed ordinati con belle strade, piazze e luoghi di aggregazione pubblica per leggere un giornale, bere un caffè, chiacchierare con un amico insieme alla vita di altre persone.
La città che ci piace ha molte strade secondarie e piccole stradine che creano un senso di mistero per sentirsi persi all’interno della città.
L’obiettivo della città amica è quello di migliorare la qualità di vita dei cittadini. Insomma un cambiamento culturale che, partendo dal singolo, trasforma la comunità. La città amica è una città che crea le condizioni affinché ciascuno possa essere incluso nelle varie attività. Costruire una comunità consapevole e preparata è una grande prova di civiltà ed umanità.
Questo dovrebbe essere compito di tutti e, soprattutto, della politica nello stabilire e far rispettare regole precise da mettere in atto nella realizzazione dei centri urbani.
Tutto quanto detto riguarda l’intera comunità mentre la politica ha dei compiti ben precisi e che attengono alla “città che saremo” con la programmazione che riguarda la mobilità, la sicurezza urbana e la legalità, la solidarietà e il benessere sociale, l’urbanistica, lo sviluppo economico, il lavoro, la cultura, la memoria, lo sport, il turismo, la scuola e il verde.
Questi sono i punti che si devono ritrovare nella città in cui si vive. Se c’è una volontà collettiva si possono raggiungere risultati importanti attraverso la partecipazione dei cittadini, delle associazioni e di tutta la comunità locale affinché la città che vogliamo sia il nostro presente oltre che il nostro futuro.
Il Direttore