Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge sui nuovi sostegni per dare ristoro ai settori più colpiti dall’emergenza e per tutelare i lavoratori, sempre con l’attenzione alla salute pubblica e alla capacità degli enti territoriali di garantire la continuità dei servizi.
LE CRITICHE DI ANEV PER LE NORME CONTRO IL CARO-BOLLETTA
Il decreto è stato però criticato dall’associazione Anev, che rappresenta le società che operano nell’energia eolica.
Il decreto entrato in Cdm, infatti, contiene delle norme contro il caro-bolletta. Innanzitutto, recependo la disposizione dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), vengono annullate per il primo trimestre 2020 le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw. Viene poi riconosciuto alle imprese energivore che hanno subito un aumento dei costi del 30% rispetto al 2019 un credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per l’energia.
Rispettivamente, quindi, sarebbero stanziati 1,2 miliardi per annullare gli oneri di sistema e altri 540 milioni per le 3,8 mila imprese energivore, il tutto da finanziare con i proventi delle aste delle quote di emissione di Co2. L’intervento prevede inoltre che, dal primo febbraio e fino al 31 dicembre, i fotovoltaici incentivati con vecchi sistemi debbano riversare parte degli extraprofitti al Gse tramite compensazione, secondo un importo deciso dalla controllata del Mef.
IL FONDO PER DISCOTECHE E SALE DA BALLO
A favore della ripresa delle attività economiche si parla nel testo di circa 390 milioni per il solo 2022. Nello specifico, il fondo per discoteche e sale da ballo, costrette a restare chiuse per le misure di prevenzione, è rifinanziato di 30 milioni.
Sono per di più sospese le trattenute fiscali per gli stessi esercenti, da pagare però entro il 16 settembre 2022. Presso il ministero dello Sviluppo Economico verrebbe istituito un fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio, con una riduzione di fatturato almeno del 30% sul 2019. La dotazione è di 200 milioni di euro sotto forma di contributi a fondo perduto.
COSA C’È PER GLI ZOO, I BAR, LE PISCINE E IL TESSILE
È invece di 160 milioni la dote a favore dei settori più colpiti dall’emergenza: 20 milioni in più a favore di parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici; 40 milioni destinati all’organizzazione di eventi e cerimonie, alla ristorazione e ai bar, ai catering e alle piscine, che hanno fatturato nel 2021 il 40% in meno del 2019; e 100 milioni aggiuntivi per il credito d’imposta a favore delle imprese operanti nel settore del commercio dei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria.
IL FONDO PER IL TURISMO
Il fondo unico nazionale per il turismo è incrementato di 100 milioni di euro per il 2022, in aggiunta ai 120 milioni stanziati con la legge di Bilancio. Gli operatori del settore che hanno visto ridursi il fatturato di almeno il 50% rispetto al 2019 potranno contate anche sullo stanziamento di oltre 128 milioni di euro come credito d’imposta. Tale misura varrà per il primo trimestre dell’anno. Il testo prevede poi la prorogata della possibilità di ricorrere ai bonus terme, non ancora utilizzati.
LA CULTURA
Il decreto in bozza stabilisce anche 111,5 milioni per il settore della cultura per il 2022, tutti di rifinanziamento di fondi già esistenti. Al fine poi di sostenere gli operatori del settore sportivo sono disposti 40 milioni di euro, soprattutto per le società ed associazioni sportive dilettantistiche.
I TRASPORTI
Non verrebbero tralasciati neanche i trasporti, con ulteriori 80 milioni nel 2022 per il trasporto pubblico locale e a media e a lunga percorrenza, mentre a quello privato ne spettano 20 milioni. Infine, è autorizzata una spesa di 10 milioni di euro a favore di Rete ferroviaria italiana spa, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034.
DECONTRIBUZIONE PER I DATORI DI LAVORO
Prevista nel testo c’è, per giunta, la decontribuzione per i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività ricorrendo agli ammortizzatori sociali nei settori e nei sottoinsiemi del turismo, della ristorazione, dei parchi divertimenti e tematici, degli stabilimenti termali, delle attività ricreative, dei musei, dei radio taxi ma anche del trasporto passeggeri e dei gestori di stazioni autobus e funicolari, seggiovie e skilift. Sono destinati all’esonero dal pagamento della contribuzione addizionale di 80,2 milioni per il 2022, accogliendo la richiesta leghista di dedicarne una quota (40 milioni) ai lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. (startmag.)