DOMENICA TORNA L’ORA LEGALE

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Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo le lancette dell’orologio andranno spostate di un’ora avanti.  L’ora legale durerà fino a domenica 25 ottobre, quando rientrerà in vigore l’ora solare.

Quello dell’ora legale è un appuntamento ormai abituale, ma che già dal 2018 è stato posto sotto esame dalla Commissione europea.

Ma quali sono le ragioni che hanno spinto il nostro Paese a rigettare la proposta dell’Unione Europea di eliminare il doppio orario? Nel 2018 la Commissione invitò i paesi membri a valutare la possibilità di annullare il cambio di orario. Fu, quindi, lanciata online una consultazione, con lo scopo di conoscere il parere dei cittadini dell’Unione i quali si espressero in maggioranza a favore dell’abolizione della doppia ora. L’UE chiese, di conseguenza, a tutti gli stati di decidere se mantenere l’ora legale o quella solare.

Contraria alla revisione delle direttive sull’orario, l’Italia decise di depositare una richiesta formale al Parlamento di Bruxelles per poter mantenere il sistema attuale, in vigore dal 1966.

Perché l’Italia si oppone? In primo luogo, non esisterebbero evidenze scientifiche dell’effettivo danno emotivo sulle persone causato dal mutamento orario. Inoltre, l’ora legale permetterebbe di accendere per sei mesi le luci un’ora dopo, con un conseguente risparmio sulle bollette degli italiani.