Si intitola “CULTURA E BELLEZZE DEI COMUNI DELL’ENTROTERRA DELLA DAUNIA PUGLIESE”. LABORATORIO DI RICERCA DI ALCUNE REGOLE COMUNI PER LA TRASCRIZIONE DEI DIALETTI, l’iniziativa promossa da I CANTORI DI CIVITATE APS diretta a indirizzare verso regole e consuetudini chiare e condivise nella trascrizione dei dialetti.
Parlate locali, lontane dall’alfabetizzazione scolastica, perchè da sempre intese come deterrenti alla lingua italiana (dimenticando che la lingua nazionale è invece figlia proprio dei dialetti), che vedono fiorire trascrizioni personali, che fanno dello stesso codice un mosaico grafico eterogeneo e per niente utile ad una necessaria identità linguistica e sociale insieme.
Ne deriva un progetto che non vuole imporre regole, ma condurre ad una naturale condivisione nella trascrizione delle parlate locali, da raggiungere in armonia tra i diversi attori partecipanti, in modo che lo stesso dialetto smetta di essere trascritto in modo diverso da autore ad autore, generando confusione nel lettore e sull’identità linguistica. Un’ottima occasione per motivare collaborazioni tra i cultori dello stesso dialetto, intorno alle future analisi grammaticali e sintattiche delle singole Parlate locali.
Non dimentichiamo, infatti, che le lingue sono il primo elemento identitario, che permette di definire l’appartenenza a gruppi, etnie e comunità, e che per questo vanno non solo salvaguardate, ma valorizzate e sostenute nella loro espressione, al fine di renderla sempre più riconosciuta ed ufficiale.
L’importanza identitaria delle lingue si può cogliere non solo attraverso l’azione che i dialetti continuano a svolgere dal nord al sud dell’Italia (nazione particolarmente ricca di lingue locali), ma anche attraverso il valore ed il ruolo, che la lingua assume nell’esperienza nomade di quei popoli costretti a continue emigrazioni, perchè espulsi dalla propria terra, e che trovano nella lingua non solo un mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio luogo, tanto da giungere ad affermare di “abitare la propria lingua”, che diviene così terra, radice, geografia dell’anima e della storia di un popolo, insieme alle opere d’arte, alle espressioni culinarie e alle tradizioni tutte – per di più in opposizione al brutale movimento di globalizzazione in atto.
Il progetto, riconosciuto dalla Regione Puglia, ha visto impegnati nelle scorse settimane presso Fattoria Rovello di San Paolo di Civitate, associazioni, autori, cultori ed appassionati della scrittura dialettale, consapevoli che regole comuni e certe di trascrizione favoriscono la lettura, il tramandarsi e le possibilità didattiche dialettali, anche grazie alla creazione dell’opuscolo illustrativo previsto dallo stesso progetto.
Un’iniziativa che fin’ora ha riguardato i territori di San Paolo di Civitate, Chieuti, Torremaggiore e Serracapriola, premettendo l’interazione con le scuole grazie alla realizzazione di laboratori e ricerche su proverbi, motti e tradizioni, per regalare agli alunni anche esperienze musicali, canore e danzanti.
I laboratori estremamente intensivi, della durata di sei ore al giorno, tenuti sia la mattina che il pomeriggio, hanno riguardato tra l’altro l’analisi e la verifica di testi dialettali già pubblicati, al fine di constatare le differenti regole con cui sono stati scritti e il puzzle grammaticale che ne viene, per niente certo ed unitario. Confronti sulla trascrizione delle vocali, sull’uso degli accenti, delle dieresi, dell’allitterazione e sui diversi modi di rappresentare le vocali mute, nell’intento di cogliere gli elementi comuni sia all’interno dello stesso dialetto che tra diversi, ed indirizzarsi verso un dibattito costruttivo, per giungere ad unificare la rappresentazione dialettale scritta – pur lasciando spazio alle inevitabili e arricchenti peculiarità di ogni parlata: sonorità dialettali da individuare, rispettare e salvaguardare.
Un’attività non certo nuova per i Cantori di Civitate e Fattoria Rovello, da sempre attivi sia fuori che dentro le Scuole, con spettacoli, iniziative e corsi diretti alla valorizzazione della Cultura Popolare, della Civiltà Contadina, della Danza Etnica e del Canto in Dialetto.
Seguito agli incontri già tenuti nello stesso indirizzo nel 2020, il progetto rappresenta la seconda tappa di un movimento di idee ed intenti diretto a portare l’argomento, già all’attenzione regionale, in un territorio sempre più ampio, fino a farne materia d’insegnamento per la scuola del futuro, sia attraverso appositi progetti che con l’istituzione di una cattedra sul dialetto, regionale prima e interregionale poi.
Un fine ambizioso, che necessita di nuovi impulsi dai Dipartimenti Regionali in materia, e che lascia aperti indirizzi e interazioni, con l’invito rivolto ad autori, artisti, associazioni, appassionati e cultori dei dialetti delle diverse cittadine.
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