Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, il 29 gennaio 2020 ha annunciato un evento storico: dalla prima domenica di Avvento (29 novembre 2020) non si dirà più: “Non ci indurre in tentazione” ma “Non abbandonarci alla tentazione” perché, spiega, “Dio ci ama e non ci tende trappole per farci cadere nel peccato”.
Spiega il vescovo-teologo: “Bisogna essere fedeli alla preghiera insegnata da Gesù. Il verbo greco significa ‘portarci, condurci’; il latino usa ‘inducere’; la traduzione italiana è ‘indurre, spingere a’. Non possiamo dire a Dio ‘non spingerci nella tentazione’”, una traduzione fedele dal punto di vista lessicale, ma assurda dal punto di vista sostanziale. Il problema riguarda tutte le lingue del mondo: lo spagnolo dice “Fa’ che noi non cadiamo nella tentazione”; il francese “non lasciarci entrare in tentazione”. Dunque, “il nostro Dio, che è un Dio buono e grande nell’amore, fa in modo che noi non cadiamo in tentazione. Dato che nella Bibbia Cei la traduzione è ‘Non abbandonarci alla tentazione’ i vescovi hanno scelto questa versione per rispettare la corrispondenza tra testo ufficiale e liturgia”.
Ci sono ancora altre modifiche a partire dal Gloria. Nella parte in cui finora si è detto “pace in terra agli uomini di buona volontà” si dirà “pace in terra agli uomini, amati dal Signore”. Nei riti di introduzione il verbo “sia” verrà coniugato, più correttamente, al plurale: “La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”. Nelle celebrazioni verranno privilegiate le invocazioni greche “Kýrie, eléison” e “Christe, eléison” rispetto alle traduzioni “Signore, pietà” e “Cristo, pietà”.
Dopo il Santo, invece di “Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito”, il sacerdote dirà: “Veramente santo sei tu, o Padre, fonte di ogni santità. Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito”. Infine, la pace: “Scambiatevi il dono della pace” prenderà il posto di “scambiatevi un segno di pace”. Prevista anche la nuova formula del congedo al termime della messa: “Andate e annunciate il Vangelo del Signore”.
Il nuovo Messale sarà obbligatorio in tutte le parrocchie da Pasqua del prossimo anno, il 4 aprile 2021. Ma molte diocesi sono già pronte a partire e stanno preparando i fedeli.