CONCLUSA LA 5^ EDIZIONE DI “MONDE” FESTA DEL CINEMA SUI CAMMINI

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La 5^ edizione di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, conclusasi ieri a Monte Sant’Angelo, è stata straordinaria perché, come ha evidenziato Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, «non ha rappresentato semplicemente un ritorno a Monte Sant’Angelo, ma soprattutto un ritorno alle relazioni di comunità. Mònde attraverso il linguaggio del cinema, dell’audiovisivo, della ricerca della memoria storica, torna ad essere un’occasione estremamente importante. Non è un caso che in questa edizione siano stati presenti autori rilevantissimi della scena cinematografica nazionale e internazionale».

Dal 6 al 9 ottobre il red carpet tra le scale e le piazze del Rione Junno, nel cuore della città dei due Siti UNESCO candidata a Capitale italiana della cultura 2025, è stato calcato da tanti ospiti che hanno regalato profonde riflessioni sul tema del “Ritorno a casa”, esplorandolo in tutte le sue molteplici sfaccettature.

«Tornare a Monte Sant’Angelo è come tornare a casa, perché ho trascorso molto tempo in questo luogo straordinario. Sono cresciuto nel Bronx, che è un po’ come crescere in un quartiere di Napoli, c’è grande vicinanza, le persone si conoscono tra loro. Questa espressione di vita la ritrovo anche qui», ha affermato il regista statunitense Abel Ferrara, accolto con grande calore dalla comunità di Monte Sant’Angelo. Il maestro non solo ha dialogato a lungo con il pubblico dopo la proiezione del lungometraggio “Padre Pio”, ma ha voluto incontrare gli studenti delle scuole della città in una Masterclass fuoriprogramma, durante cui ha esortato i giovani: «Qualunque cosa vogliate fare, dovrete imparare a farla. La chiave è imparare e mettere in pratica le vostre abilità nel mondo. Perciò studiate, studiate tutta la vita».

A ringraziare Abel Ferrara a nome dell’intera comunità è stato il Sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo: «Porteremo nel cuore il maestro che ha lavorato qui per un periodo talmente lungo da diventare nostro concittadino».

A precedere il “Ritorno a casa” è molto spesso la forza invincibile della nostalgia, non solo dei luoghi ma anche del tempo, un tempo che si è vissuto e che non può tornare. Come quello narrato nel mondo avvolgente dell’ultimo film di Mario Martone, in gara agli Oscar 2023 nella categoria “Miglior Film Internazionale”, e raccontato a Mònde da Francesco Di Leva. «“Nostalgia” affronta il tema del “Ritorno a casa” con un uomo che torna nella sua città dopo quarant’anni. Io sono stato fortunato perché ho scelto di restare nella mia città. Ad un certo momento, da adolescente, c’è stato il bisogno di andare via, scappare da quello che era il mio mondo. Perché pensi che l’erba del vicino è sempre più bella. Poi, invece, mi sono accorto che i problemi ci sono ovunque, e che avevo bisogno del sostegno della famiglia», ha rivelato l’attore, che si è aperto al pubblico attraverso una conversazione intima con Felice Sblendorio, in un dedalo di emozioni e stati d’animo.

E poi il “Ritorno a casa” esplorato attraverso la proiezione di tanti apprezzati lungometraggi e cortometraggi: “Kristos, l’ultimo bambino” di Giulia Amati, “La restanza” di Alessandra Coppola, “La profonda fantasia. Viaggio dantesco nelle grotte di Puglia” di Carlos Solito, “Giovanna, storie di una voce” di Chiara Ronchini, “Come a Micono” di Alessandro Porzio, “Albertine, where are you?” di Maria Guidone, “MaLaMèNTI” di Francesco Di Leva, “Sul sentiero blu” di Gabriele Vacis, “Nicola – Cozze, Kebab & Coca Cola” di Antonio Palumbo, “Sea Mood” di Alessandro Piva, “Corpo a corpo” di Maria Iovine.

«Ritornare a casa vuol dire arricchirsi delle esperienze del viaggio, che ci permettono di guardare con occhi nuovi i luoghi natii. Con questa edizione di Mònde siamo riusciti a portare a Monte Sant’Angelo film che solitamente hanno un percorso diverso di distribuzione cinematografica. Questo rappresenta ricchezza culturale che si somma alla ricchezza che producono le comunità», ha dichiarato in apertura del festival il direttore artistico Luciano Toriello, che ha promesso: «La prossima edizione sarà un’altra tappa del cammino. Dopo essere tornati a casa ci prepariamo a ripartire per una nuova avventura. Saremo comunque ancora in cammino».