“Torre Mileto” è stato individuato nuovo Sito di Importanza Comunitaria, ai sensi della Direttiva HABITAT 92/43CEE. Questo il comunicato di gennaio dello scorso anno con la decisione adottata dalla giunta regionale pugliese con la relazione dell’Assessore alla Pianificazione Territoriale della Regione Puglia, Alfonsino Pisicchio, sulla base dell’istruttoria espletata dal Servizio Parchi e Tutela della Biodiversità e confermata dalla dirigente della Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio.
Oggi quasi più nessuno ricorda quella notizia, eppure di trattava di un riconoscimento considerato rilevante ma non condiviso da tutti. Intanto facciamo un po’ di cronistoria della notizia.
La Direttiva CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche, denominata Direttiva “Habitat”, contribuisce a salvaguardare la biodiversità e prevede la costituzione della rete ecologica europea “Natura 2000”, formata da siti di rilevante valore naturalistico denominati Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS);
Le regioni individuano i siti in cui si trovano tali tipi di habitat dandone comunicazione al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio ai fini della formulazione alla Commissione europea, da parte dello stesso Ministero, dell’elenco dei proposti siti di importanza comunitaria (pSic) per la costituzione della rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata “Natura 2000””.
Sulla base dei dati scientifici rivenienti dai recenti progetti a cura regionale, quali BIOMAP (biocostruzioni marine in Puglia) e il Catasto Regionale delle Grotte, sono emerse significative presenze di tali habitat in aree marine dell’Adriatico non comprese nelle attuali perimetrazioni tra le quali l’habitat relativo al nostro territorio con la relativa istituzione di un nuovo SIC marino nell’area di Torre Mileto, tra i territori comunali di San Nicandro Garganico e Cagnano Varano, ai fini della tutela di una biocostruzione a Sabellaria spinulosa, che per sua estensione e complessità può essere assimilata ad una “scogliera”. I dati sulla presenza e distribuzione di biocostruzioni a Sabellaria spinulosa nello specchio acqueo antistante Torre Mileto contenuti nella relazione Biomap sono riferiti ad un ampio intervallo temporale di osservazioni (2010/2014) e mettono in evidenza caratteri propri di un reef e pertanto l’alta valenza conservazionistica della comunità descritta, tuttavia il monitoraggio dell’habitat è stato ulteriormente esteso al fine di verificare con più accuratezza la reale persistenza della biocostruzione.
I risultati dei nuovi monitoraggi (2015/2017), effettuati dall’Università Aldo Moro di Bari, Dipartimenti di Biologia e di Scienze della Terra e Geoambientali, hanno evidenziato un buono stato di conservazione della biocostruzione, hanno consentito di riconoscere definitivamente in questa associazione di Sabellaria spinulosa almeno 4 caratteri tipici di un SIC (originalità del ritrovamento, specificità del ritrovamento, dipendenza e rappresentatività) e hanno confermato l’eccezionalità del ritrovamento dell’habitat in Puglia; le biocostruzioni edificate da S. spinulosa lungo le coste prospicienti Torre Mileto sono quelle che hanno mostrato il massimo sviluppo e la massima estensione. In tale località, la Sabellaria si estende dalla linea di costa fino a circa 40 m al largo e si sviluppa nel piano infralitorale superiore, a quote batimetriche comprese fra la superficie e 5 m circa di profondità.
A maggio 2018 sono stati convocate, presso gli uffici regionali di Bari, le amministrazioni comunali di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, il Parco Nazionale del Gargano e i Dipartimenti di Biologia e di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università Aldo Moro di Bari, cioè i principali attori coinvolti dalla proposta del nuovo SIC al fine di condividere le aree individuate e i dati scientifici a supporto di tale proposta.
L’individuazione del SIC denominato “Torre Mileto” ha come obiettivo prioritario la tutela dell’area occupata oggi dalle più rappresentative biocostruzioni a Sabellaria spinulosa nel Mediterraneo fermo restando il “divieto di esercizio della pesca in mare, anche di tipo sportivo e ricreativo”.
Ad oggi, che ne è di quel progetto? E’ stato fermato o continua ancora il suo corso? Costituirà un limite per lo sviluppo turistico della zona?