I GIOVANI MUSICISTI DEI TARANT FOLK RICORDANO CARLO TROMBETTA !
Un paese senza storia è un paese senza futuro. La storia non è solo quella dei libri, quella che ci hanno insegnato a scuola. La storia è fatta anche di piccole cose e la storia di una piccola comunità come quella di Carpino va letta ovunque, anzi si trasmette oralmente, come si trasmettono le tradizioni.
E’ proprio in questi semplici parole che si può vedere la storia: un canto, un sonetto, un breve bozzetto riportano il tempo a quello che fu. La nostalgia di quei tempi rivive nitida negli scritti e nelle musiche di Carlo Trombetta (Lavròn) cantautore e artigiano di Carpino scomparso il 16 gennaio 2021.
Ciò che non finisce mai di stupire è l’orgoglio, l’entusiasmo e il forte attaccamento che i giovani musicisti di Carpino hanno nei confronti delle tradizioni, nelle quali ritrovano l’effige della propria identità storica.
Diffondere la cultura e riscoprire la memoria. E’ questa la consapevolezza che ha spinto i Tarant Folk, giovani musicisti di Carpino, a organizzare una serata evento interamente dedicata a Zije Càrl’ nel giorno del suo compleanno.
Un omaggio vero e proprio al cantautore carpinese che ha saputo conservare la memoria storica di quelle antiche sonorità.
Carlo nato e morto a Carpino, agricoltore e artigiano sin da Carpino, è stato un appassionato di musica, canto e ballo, si infervorava quando in gruppo gli operai e le operaie cantavano durante il lavoro duro dei campi dalla vendemmia alla mietitura del grano, alla raccolta delle olive, alla potatura degli alberi. Nei ritagli di tempo ha cercato di apprendere anche i rudimenti della musica, ha imparato a scolpire il legno, da cui ricavava le sue amatissime “castagnole” (strumento tipico della tradizione carpinese) e ha imparato a intrecciare canestri col salice e con l’ulivo.
Alla sua venerabile età ha deciso di scrivere un libro. Un vero e proprio “corpus” di documenti provenienti dalla tradizione orale carpinese ed altri frutto della sua inventiva poetica.
Zije Càrl’, lo zio amato e stimato da tutti, ha rappresentato uno dei pochissimi fotografi della realtà locale, in grado di far rivivere quella sua remota realtà storica alle nuove generazioni tramite sonetti, macchiette, proverbi e strofette.