La proposta avanzata dal vicepresidente regionale Ettore Caroppo, dopo il Consiglio Nazionale Anci dello scorso 7 luglio.
“Consentire ai sindaci dei Comuni pugliesi di candidarsi in Regione senza necessità di dimissioni preventive, ma esercitando il legittimo diritto di opzione, sulla base di quanto approvato in Anci per i primi cittadini che vogliano candidarsi in Parlamento”. È quanto propone il vicepresidente Anci Puglia e sindaco di Minervino di Lecce, Ettore Caroppo, che il 7 luglio scorso, ha partecipato al Consiglio Nazionale dell’Anci a Roma, dove è stato votato all’unanimità, e depositato all’attenzione di Governo e Parlamento, un documento in sei punti.
Tra questi, la richiesta di consentire ai sindaci dei comuni con più di 20mila abitanti di candidarsi in Parlamento, come già avviene per i presidenti di Regione, senza necessità di dimissioni preventive, esercitando successivamente il legittimo diritto di opzione.
“Sull’esempio di quanto delineato da Anci Nazionale, sarebbe auspicabile elaborare una proposta anche a livello regionale, in sede di Anci Puglia, affinché anche i sindaci possano presentarsi alle elezioni regionali con la libertà di decidere, in un secondo momento, quale incarico assolvere” – sottolinea Caroppo – per condividere una proposta di modifica dello Statuto regionale. Non si capisce perché i sindaci, a differenza di ogni altra figura istituzionale, siano gli unici a dover presentare le dimissioni per potersi candidare”.
Al centro dell’attenzione del documento approvato dall’Anci Nazionale, ci sono anche altri punti come la richiesta, da parte dei sindaci, del riconoscimento di uno status giuridico ed economico proporzionato alle loro responsabilità e alle funzioni, visto “l’eccesso di esposizione e di responsabilità in sede giudiziale a cui siamo chiamati”, scrivono i primi cittadini; l’applicazione del medesimo regime sanzionatorio previsto per gli organi elettivi e di governo in caso di procedimenti penali, l’eliminazione dei limiti di mandato nei Comuni fino a 5mila abitanti e la possibilità di almeno un terzo mandato nei Comuni da 5.001 a 15mila abitanti.