Un benessere interiore che non corrisponde necessariamente con il benessere economico. Uno sguardo gioioso sulla vita, destinato a durare nel tempo
L’armonia è come un disegno nel quale i colori si completano. Un suono, o una serie di suoni, che creano l’impatto emotivo del piacere puro della musica. Uno sguardo gioioso, laddove il bello e l’armonia sono parenti stretti. Un paesaggio, anche il più suggestivo e unico, perde qualsiasi carica se viene sfregiato da qualcosa o qualcuno che ne deturpa l’armonia.
ARMONIA
Se nel rapporto con l’esterno l’armonia si configura come una percezione finanche erotica, quando andiamo a misurarla al nostro interno, spingendoci nella penombra dei nostri stati d’animo, scopriamo quanto una vita armonica corrisponda, in larga misura, a una vita felice. Una vita densa di quella felicità non effimera, non riconducibile a un singolo episodio, al fato, ma a un percorso, a una storia che si è andata radicando nel tempo. Se siamo fortunati.
ARMONIA PER I GRECI
I greci assegnarono un valore sacro all’armonia. Secondo alcune versioni era addirittura una figlia di Zeus, colei che riunisce e porta equilibrio e serenità. E sono stati proprio i greci a dare all’armonia il senso di una ordinata e logica successione dei suoni. Fino a quando, con la modernità, l’armonia si è allargata nel rapporto tra gli uomini e tra l’uomo e il cosmo. Creando una sequenza di sinonimi tra l’armonia, la serenità e la felicità.
ARMONIA CHIAVE DELLA FELICITÀ
Le statistiche sulla felicità non dicono quasi mai nulla di nuovo. Per esempio, confermano ogni anno una sorta di classifica dei paesi dove il livello di soddisfazione, e dunque di felicità dei cittadini, è più alto. Ai primi posti ci sono sempre loro, le nazioni del Nord Europa, con un welfare molto solido, una buona assistenza sanitaria, ottimi servizi e istruzione molto competitiva; in fondo alla classifica, e anche qui niente di nuovo sotto il sole, i Paesi dell’Africa subsahariana, piegati dalla povertà, dalle guerre tribali e da condizioni di vita perlomeno precarie. L’Italia, in questa classifica è solo al 47esimo posto, e si sentono più felici di noi cittadini di paesi che consideriamo arretrati, come il Nicaragua, El Salvador e la Malaysia.
Ma se dalle classifiche non emergono novità, un cambiamento molto importate appare dagli studi scientifici che si susseguono alla ricerca di una risposta unica e convincente alla seguente domanda: Che cosa è la felicità? Joachim Retzbach, in proposito, mette in fila quattro elementi che portano a un’esistenza felice: pensare che ciò che facciamo non sia irrilevante, sentire di avere un posto nel mondo, conoscere i nostri obiettivi e perseguirli con coerenza.
FELICITÀ ATTRAVERSO L’ARMONIA
Sembrano cose semplici, e in realtà diventano molto complesse quando dalla teoria dobbiamo passar alla pratica. In comune hanno però una traccia che non va sottovalutata: la felicità non dipende più e soltanto da fattori esterni, come la disponibilità finanziaria e in generale le condizioni socio-economiche di un paese, ma innanzitutto da una componente interna. La nostra interiorità.
Ecco perché circa un terzo degli intervistati, su un campione di migliaia di adulti di 12 paesi in cinque componenti, ha definito la felicità come armonia. Ovvero un benessere interiore che può perfino prescindere dal benessere economico. Un sentirsi bene, in armonia appunto, con se stessi e con gli altri: ecco una percezione fondamentale che porta al miracolo della felicità (che secondo il 2 per cento degli intervistati semplicemente non esiste).
ARMONIA E BENESSERE
Il benessere interiore, l’armonia, è un pilastro di tutte le religioni e filosofia orientali, che non a caso in questo periodo vanno molto di moda. Ma non è vero che la civiltà occidentale sia estranea alla cultura e alla ricerca dell’armonia. Nella tradizione greca, per esempio, il concetto epicureo di atarassia, che poi entra nella cultura occidentale, si riferisce proprio a un certo distacco dalla materialità delle cose, dalle passioni compulsive. Una capacità di mantenere equilibrio e serenità anche in situazioni difficili. Così la filosofia stoica e l’armonia descritta da Pitagora. E così la cultura cristiana, che indica proprio nella pace interiore la prima conquista dell’uomo verso l’amore di Dio e del prossimo. Dunque, non sentiamo complessi inutili, e se anche noi consideriamo l’armonia interiore un grimaldello che porta alla felicità, cerchiamo di usarlo con la massima frequenza e con tutta l’energia del nostro corpo e della nostra mente. (nonsprecare)