Due uomini, residenti a Zapponeta, sono stati arrestati in flagranza per il delitto di furto aggravato (perché compiuto con mezzo fraudolento) mentre esercitavano l’uccellagione mediante alcune reti e in assenza del titolo abilitativo al prelievo venatorio, nel comune di Manfredonia (FG). L’operazione è stata portata a termine nei giorni scorsi dal Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA) in collaborazione con il personale del Comando Provinciale di Foggia e C.T.A. di Monte Sant’Angelo. Gli autori dell’illecito sono stati immediatamente bloccati dai Forestali del NOA e deferiti all’Autorità Giudiziaria competente che ha convalidato l’arresto in data odierna.
Si è inoltre proceduto al sequestro di tutta l’attrezzatura utilizzata per la cattura dell’avifauna consistente in 9 reti della lunghezza di circa 20 metri per 2 metri di larghezza, un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico per riprodurre il verso dell’allodola. Gli esemplari di allodola rimasti impigliati nelle reti tese dai bracconieri sono stati liberati perché ritenuti idonei al volo. Si tratta di pratiche utilizzate allo scopo di catturare un gran numero di uccelli, protetti e non, con mezzi che catturano anche le specie tutelate, e il cui fine ultimo è il rifornimento attraverso canali clandestini di ristoranti presso i quali vengono serviti piatti “proibiti”. Continueranno in questi giorni i controlli da parte del Corpo forestale dello Stato in provincia di Foggia al fine di contrastare il fenomeno diffuso a danno della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato.(statoquotidiano)