ALCUNE STANZE A FOGGIA PER I MAGISTRATI DELLA DDA DI BARI. ANGIOLA: “UN PANNICELLO CALDO”

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Apprendiamo che la ministra Cartabia che gode della mia massima stima, che considero una ottima ministra e che ben vedrei alla Presidenza della Repubblica, ha confermato – a seguito dei recenti fatti criminali verificatisi nel foggiano – l’ipotesi di mettere a disposizione dei magistrati della DDA alcune stanze a Foggia, per consentire loro di lavorare senza spostarsi ogni volta da Bari in Capitanata.

Mi dispiace, ma penso sia un pannicello caldo, un palliativo, un rimedio insufficiente, inadeguato alla gravità della situazione. Si tratta di un provvedimento destinato a liquefarsi, alla prima folata di vento della spending review. Occorrono invece provvedimenti radicali.

La ministra Cartabia dia seguito all’impegno che, per due volte consecutive, ha assunto in Parlamento nei miei confronti, a proposito della revisione della geografia giudiziaria nei territori maggiormente interessati da infiltrazioni criminali. Di recente il 21 dicembre, la Camera ha approvato un ordine del giorno, a mia firma Angiola, che impegna il Governo, al fine di contrastare le infiltrazioni criminali e mafiose nell’esecuzione dei progetti previsti dal PNRR, ad avviare in tempi brevi l’analisi degli effetti della riforma della geografia giudiziaria del 2012, che ha stabilito la soppressione dei tribunali minori, e per poi decidere di ripristinare, soprattutto nei territori più colpiti da fenomeni criminali, alcune sedi periferiche soppresse. E Foggia non potrebbe che essere tra questi territori.

Questa nuova importante apertura da parte del Governo ha fatto seguito all’impegno già assunto il 13 ottobre scorso nei miei confronti e di tutti gli italiani con l’approvazione della mozione 1-00498. In quell’occasione il Governo prendeva atto del fatto che la soppressione dei “Tribunali minori”, prevista dal decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, aveva determinato conseguenze negative, in particolare nei territori più esposti a fenomeni di infiltrazioni criminali” e si impegnava a verificare gli effetti della riforma della geografia giudiziaria del 2012 ripristinando, ove necessario ed improcrastinabile, alcune sedi periferiche, con un parallelo adeguamento delle piante organiche sia dei magistrati, dei presidi di polizia giudiziaria che del personale amministrativo.

Peccato che i parlamentari di Capitanata, pensino più a due o quattro stanze, piuttosto che a provvedimenti radicali e strutturali come la riapertura del Tribunale di Lucera e di altri uffici soppressi, ad una sezione distaccata della Corte d’appello di Bari, con funzioni anche di sezione distaccata della corte d’assise d’appello. Occorre far presente al Governo e alla ministra Cartabia che gli impegni assunti si rispettano.

Il potenziamento degli uffici giudiziari nel circondario del Tribunale di Foggia non è una necessità di “campanili”, ma quella di presidiare con più uomini, con mezzi adeguati all’organizzazione del nemico, un territorio in guerra, che comprende anche tre comuni della BAT, uno dei quali, Trinitapoli, ha in corso un procedimento di verifica amministrativa che potrebbe portare al sesto commissariamento dopo quelli degli scorsi anni di Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Cerignola e Foggia.

Ogni commissariamento è una battaglia persa dai cittadini di una comunità ma soprattutto dagli apparati statali preposti a garantire la giustizia e la pubblica sicurezza.

CON LA PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE