AGROALIMENTARE NELLE MANI DELLA CRIMINALITÀ IN CAPITANATA. LA SALANDRA (FDI): LA DIA CONFERMA

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“Lo diciamo da tempo: favorire le imprese e la qualità dei prodotti agroalimentari significa favorire il lavoro legale e questo è sinonimo di combattere la criminalità”: è questo il commento del deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, componente della Commissione Agricoltura alla relazione relativa alle attività compiute dalla Dia, che evidenzia le mani della mafia foggiana sul settore agroalimentare.

Nel documento si legge infatti che, in tutta la Capitanata, il business dell’agroalimentare rappresenta per la criminalità organizzata uno strumento importante per la sua affermazione, interferendo sia nel mercato immobiliare dei terreni agricoli sia nella commercializzazione degli alimenti, con il controllo di catene di supermercati e il condizionamento del prezzo dei raccolti, nonché nella gestione dei trasporti e dello smistamento delle produzioni.

“Lo stesso fenomeno del caporalato – prosegue l’On. La Salandra – è parte di un sistema criminale più ampio: quello delle agromafie che, oltre a basarsi sullo sfruttamento, condizionano l’impresa agricola, che ne risulta, di fatto, vittima”.

L’attuale normativa sul caporalato non si presta, infatti, a quelle che sono le effettive esigenze delle aziende agricole sane e che vogliono operare lontano da possibili condizionamenti, proprio perché crea una condizione di confusione tra le norme in materia di sicurezza aziendale e il contrasto di un fenomeno che è criminale a tutti gli effetti e, come tale, va combattuto dallo Stato.