Potrebbe fruttare a “fino a due miliardi di entrate aggiuntive” per gli enti locali l’eliminazione del blocco delle aliquote locali e delle addizionali su Irap, Imu/Tasi e Irpef, stabilita nella manovra varata a fine 2018
Come già anticipato nei giorni scorsi a proposito dei rincari in arrivo per il 2019, la manovra rischia seriamente di far aumentare le tasse per gli italiani. Potrebbe infatti fruttare a “fino a due miliardi di entrate aggiuntive” per gli enti locali – comuni e Regioni – l’eliminazione del blocco delle aliquote locali e delle addizionali su Irap, Imu/Tasi e Irpef, stabilita nella manovra varata a fine 2018.
La stima è dell’agenzia Moody’s che sottolinea come l’ammontare sia “pari al 10% dei loro margini operativi” e ritiene che “circa l’80% degli enti locali potrebbe cogliere l’opportunità di aumentare le tasse nel 2019”.
A “ritardare eventualmente” queste decisioni, si spiega, le elezioni locali in calendario a maggio 2019 in più di 4mila comuni e in 6 Regioni con un rinvio “nella seconda metà dell’anno”. “La cancellazione della decisione del 2016” si legge in un rapporto, “è ‘credit positive’” anche perché la conseguente “flessibilità fornirà un cuscinetto atteso da tempo per assorbire eventuali pressioni economiche e di bilancio”. Secondo una stima di Moody’s, a causa delle decisioni del governo centrale, gli enti locali avrebbero “perso risorse per un valore di 22 miliardi di euro fra il 2010 e il 2017”.
Irpef
Moody’s ricorda come l’addizionale Irpef “è ancora pari a zero in oltre la metà dei 7.954 comuni italiani” e questo offre un ‘ampio’ margine di applicazione così come per l’Irap, fissata sotto il livello minimo in molti casi “il che ne rende la scelta privilegiata in caso di revisione della tassazione”.
Nord
“Gli enti di piccole e medie dimensioni del Nord e Centro Italia potrebbero essere i principali beneficiari” della decisione dal momento – sottolinea il rapporto – che “avevano applicato aliquote relativamente basse fino al 2016 e potrebbero usare l’aumento per sostenere le proprie finanze o aumentare gli investimenti”.
Sud
Invece al Sud, “dove i bilanci sono meno flessibili e le basi fiscali locali sono più deboli, probabilmente gli enti utilizzeranno gli eventuali margini residui semplicemente per consolidare i bilanci annuali”. Minore impatto infine nelle grandi città come Milano, Venezia, Torino, Napoli e Roma e in Regioni come Lazio o Piemonte che – ricorda Moody’s – “avevano già fissato le aliquote vicino al loro livello massimo prima del congelamento”.
(virgilio-Adnkronos)