Forse sì, ma tutto ancora può succedere. Dieci giorni fa Civico93 riportava la notizia che “Torre Mileto” è stato individuato come SIC, cioè Sito di Importanza Comunitaria, ai sensi della Direttiva HABITAT 92/43CEE.
Tale Direttiva CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali e della flora e della fauna selvatiche, denominata Direttiva “Habitat”, contribuisce a salvaguardare la biodiversità e prevede la costituzione di siti di rilevante valore naturalistico denominati SIC).
Sulla base dei dati scientifici sono emerse significative presenze di tali habitat nell’area di Torre Mileto, tra i territori comunali di San Nicandro Garganico e Cagnano Varano, ai fini della tutela di una biocostruzione a Sabellaria spinulosa, che per sua estensione e complessità può essere assimilata ad una “scogliera”.
L’Università Aldo Moro di Bari ha riconosciuto definitivamente in questa associazione di Sabellaria spinulosa almeno 4 caratteri tipici di un SIC (originalità del ritrovamento, specificità del ritrovamento, dipendenza e rappresentatività) e hanno confermato l’eccezionalità del ritrovamento dell’habitat in Puglia; le biocostruzioni edificate da S. spinulosa lungo le coste prospicienti Torre Mileto sono quelle che hanno mostrato il massimo sviluppo e la massima estensione. In tale località, la Sabellaria si estende dalla linea di costa fino a circa 40 m al largo e si sviluppa nel piano infralitorale superiore, a quote batimetriche comprese fra la superficie e 5 m circa di profondità.
L’individuazione del SIC denominato “Torre Mileto” ha come obiettivo prioritario la tutela di quell’area occupata oggi dalle più rappresentative biocostruzioni a Sabellaria spinulosa nel Mediterraneo fermo restando il “divieto di esercizio della pesca in mare, anche di tipo sportivo e ricreativo”. A detta degli esperti, sull’area individuata non ci potrà essere nessun tipo di insediamento.
Ed ecco che sorge il problema dei due vecchi trabucchi di cui si è tanto parlato lo scorso anno riconosciuti dalla Regione Puglia che potevano essere riedificati. Era nato un movimento in tal senso per il ripristino di almeno una delle due strutture esistenti (di cui una si intravede nella foto dell’articolo).
Purtroppo ora c’è il problema di questo vincolo che, per alcuni non limita la costruzione del trabucco in quanto lo stesso verrebbe posizionato sulla scogliera mentre, per altri, la struttura ha obbligatoriamente il suo naturale prolungamento nel mare.
E’ un quesito che solo a livello regionale potrebbe essere risolto ma, si teme, che i vincoli del SIC possano essere prioritari. Se così fosse, San Nicandro perderebbe un’altra occasione di valorizzazione del proprio territorio.