La Regione Puglia ha autorizzato il prelievo in deroga degli storni nelle aree maggiormente compite dal fenomeno causato dai cambiamenti climatici, con quantitativo massimo pari a 10mila unità.
Già cominciato il prelievo in deroga degli storni sulla Pedegarganica dall’11 novembre scorso.
Ogni operatore potrà prelevarne fino dieci al giorno e trenta in tutta la stagione mentre 100 è il numero massimo degli operatori da autorizzare con priorità accordata a quelli residenti nei comuni ricadenti nelle aree di intervento o iscritti agli Atc di Foggia. Garantito il 3% in ogni comune colpito.
Gli abbattimenti possono essere effettuati esclusivamente in presenza di oliveti con frutto pendente e ad una distanza non superiore a 100 metri dalle colture olivicole in frutto.
Molte le aree interessate: San Giovanni Rotondo e Manfredonia ma anche le aree di San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Apricena, Poggio Imperiale, Lesina, San Nicandro Garganico e Cagnano Varano, con un danno che si attesta tra il 30 ed oltre il 60% a carico degli olivi.
Coldiretti Puglia fa notare inoltre che non vanno sottovalutati nemmeno i danni indiretti. Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato.
In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica: i cinghiali, ma anche lupi e cani inselvatichiti, distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati; gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, ma anche i pappagalli verdi che divorano frutta e mandorle, con un danno pari ad oltre 20 milioni di euro.