Sono passate due settimane dal ballottaggio che ha visto l’affermazione del candidato sindaco Pierpaolo Gualano e l’ufficio elettorale territorialmente competente non ha ancora proceduto alla proclamazione ufficiale degli eletti in consiglio comunale. Un passaggio fondamentale senza del quale non è possibile la convocazione del consiglio per l’esame delle condizione di candidabilità, eleggibilità e compatibilità del sindaco e dei consiglieri comunali ed, ancora, della presentazione della nuova giunta e del vice sindaco. Sono termini tassativamente stabiliti dalla normativa sugli enti locali e non è possibile discostarsene. Il ritardo dell’ufficio elettorale sembra sia dovuto, soprattutto, a dare certezza ai numeri ottenuti dai singoli partiti e movimenti e, in modo preciso, dalle due liste della coalizione di Gualano e cioè Lista Schittulli e Sannicandro 2.0 in quanto lo scarto dei voti è minimo.
Pur tuttavia, si spera che la nuova giunta sia stata già concordata dalla nuova coalizione di maggioranza anche per poter procedere più velocemente alla fase di ricognizione dell’esistente e di posa in opera di strategie per meglio individuare come amministrare una cittadina con i problemi fino al collo.
Il tempo ce n’è stato per poter discutere sui nomi dei nuovi assessori all’interno della coalizione vincente e senz’altro ci sono state richieste da parte di tutti per una visibilità all’interno della giunta. Ma solo cinque andranno a comporre la squadra del sindaco e ci si augura che, con la mediazione di Gualano, tutto possa essere stato già definito soprattutto per quanto concerne la competenza, la preparazione e la dedizione per il nuovo compito di responsabilità che sarà loro affidato. Certo l’esperienza non dovrebbe essere l’arma migliore della maggioranza ma l’importante è la capacità che devono avere tutti di risolvere problemi anche molti delicati e difficili.
Durante la campagna elettorale si è parlato di nuova politica, di nuovo modo di approcciarsi alla cosa pubblica, del rispetto verso una cittadina che soffre e di intese allargate. Non si vuole proprio immaginare che, già dalla composizione della giunta, ci siano prevaricazioni, interferenze esterne, rancori ed altro altrimenti nulla sarebbe cambiato. Ed allora cosa succederà quando sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio comunale il sindaco, entro 45 giorni dal suo insediamento, dovrà provvedere alla nomina, alla designazione ed alla revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni? Ed ancora. Cosa potrebbe succedere quando il sindaco procederà alla attribuzione degli incarichi dirigenziali o quelli di eventuale collaborazione esterna?
Si vuole immaginare che tutto cominci bene nella coalizione vincente e che questa tragga vantaggio anche dell’ausilio della minoranza consiliare. Se così non fosse, un esempio molto vicino a noi è quanto accaduto ad Apricena ove il sindaco è stato sfiduciato anche da alcuni suoi consiglieri di maggioranza.
I sannicandresi aspettano fiduciosi. Cerchiamo di non deluderli.
Il Direttore