A.L.O.S.S. – “Vussëmë ‘ndèrrë”

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Il nuovo brano disponibile dal 19 aprile

«Fra gli artigli del tempo/linfa traendo e vita/io attinsi le rive del sogno». Con queste parole del mai abbastanza celebrato poeta sanseverese Umberto Fraccacreta tratte da “Il tuo cuor cantava”, componimento facente parte della raccolta “Amore e terra” pubblicata nel 1943 e recitate da Nazario Vasciarelli si apre “Vussëmë ‘ndèrrë”, il nuovo capitolo musicale del progetto A.L.O.S.S. (Artisti Locali Orecchiabili di San Severo).

Proprio da un sogno trae le mosse il brano, o meglio dalla sensazione di cadere nel vuoto che chiunque avrà, almeno una volta, provato durante il sonno.

Questa sensazione altro non è che la stessa che si prova quando ci si getta, corpo cuore e anima in una relazione, in un rapporto sentimentale; quando si precipita, come scriveva Jodorowsky «nudi, senza metalli né gioielli nelle catacombe del cuore». L’incedere ritmico ipnotico e sempre uguale nel brano rappresenta proprio questo viaggio notturno accompagnato dagli Oniri, i tre dèi minori generati da Nyx, dea della notte e che personificano i sogni dei mortali. I tre sono equamente rappresentati durante lo svolgimento del pezzo. Se Morfeo, il modellatore, consente al sogno in sé di prendere forma, Fobetore appare sotto forma dello spavento per la caduta e della sete d’amore del protagonista del brano, mentre Fantaso, che genera i paesaggi inanimati, compare come il deserto in cui sembra non esserci acqua, prima dell’apparizione salvifica della pioggia. Marianna Pettolino, la voce principale del brano, ci guida per mano attraverso questa immaginifica discesa e risalita, dalle tenebre del sogno alla luce della realtà.

A svegliare dal sogno ci pensa l’assolo di tromba di Enzo Dirodi, squillante e positivo nella transizione del brano e capace di traslare la negatività della prima parte in un’ultima parte solare e benefica a livello spirituale: passato lo spavento per la caduta, ci si sveglia dal sogno con l’atteggiamento positivo di chi sa di avere accanto qualcuno in grado di permettergli di rialzarsi e guardare con fiducia al futuro, in cui c’è persino acqua nel deserto, vita nella morte, gioia nella negatività.

“Vussëmë ‘ndèrrë” continua il discorso degli A.L.O.S.S. volto a restituire dignità letteraria al dialetto sanseverese, lingua grezza e ancestrale, troppo spesso banalizzata e stigmatizzata. Il brano è scritto, suonato e prodotto da Mario Mucedola e registrato nell’home studio di Nazario Tartaglione, un altro musicista che della valorizzazione del dialetto sanseverese ha fatto una vera e propria bandiera. L’artwork del pezzo è, come sempre, affidato ad Eugenia Biccari, che ha preso ispirazione dai tarocchi come per il precedente “Natèlë”, questa volta però focalizzando l’attenzione sul sesto arcano maggiore, ovvero la carta dell’innamorato, o degli amanti. L’interpretazione della carta prende sostanza nel forte simbolismo delle mani giunte, che rappresentano l’amore umano e cosmico. Una carta d’unione che trascende il metafisico con il fuoco che arde nelle mani che reggono un fiore rosso, a rappresentare la forza dell’essere e dell’amore universale.

Il brano sarà disponibile dal 19 aprile su Spotify e Youtube, per cui è stato realizzato un “lyric video” completamente creato tramite l’intelligenza artificiale generativa (primo caso a San Severo), in cui sullo schermo di un’autoradio compaiono le parole del testo, per permettere agli ascoltatori di concentrarsi sul brano e il suo testo, senza disperdere l’attenzione attraverso le immagini.