Continua l’attività di contrasto al “caporalato” messa in atto dagli uomini dell’Arma della Compagnia di Manfredonia, in particolare nell’agro di Borgo Mezzanone.
Un altro mezzo con targa bulgara è stato sequestrato nel pomeriggio di ieri poiché privo di qualsiasi documento, sul quale sono ora in corso accertamenti. Anche in questo caso il furgone viaggiava in condizioni di sicurezza praticamente inesistenti, trasportando numerosi extracomunitari impiegati quali braccianti agricoli. Alla vista dei militari, conducente e trasportati si sono dileguati di corsa per le campagne limitrofe, facendo al momento perdere le proprie tracce, dopo aver abbandonato il furgone ancora in movimento sulla strada. Ai Carabinieri, infatti, è anche toccato il non semplice compito di mettere in sicurezza il mezzo, che continuava a marciare senza più controllo lungo la strada, con gravi rischi per gli altri utenti.
All’interno del furgone, chiaramente utilizzato per il trasporto di immigrati, sono stati rinvenuti materiali di fortuna sui quali i militari dell’Arma stanno effettuando i dovuti accertamenti, soprattutto al fine di identificare proprietario e reali utilizzatori del mezzo.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, invece, nella mattinata odierna hanno eseguito un altro servizio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati concernenti lo sfruttamento del lavoro ed alla sua intermediazione illecita, che ha interessato alcune campagne di San Marco in Lamis.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati due mezzi, verosimilmente utilizzati da braccianti agricoli assunti in modo irregolare, visto che nei campi vicino al luogo dove erano stati lasciati parcheggiati i mezzi nessuno si è lasciato nemmeno vedere. L’attività, questa volta, non è stata effettuata lungo le strade, ma direttamente sui luoghi di lavoro, trovati però stranamente deserti.
Sono così stati sequestrati un furgone Fiat Ducato cassonato, modificato con l’aggiunta di quattro panche di legno allo scopo di consentire il trasporto di persone, e un’autovettura, una vecchia Opel Astra, sulla quale si è scoperto anche che dal 2015 pendeva anche unlungo la strada, con gravi rischi per gli altri utenti.
All’interno del furgone, chiaramente utilizzato per il trasporto di immigrati, sono stati rinvenuti materiali di fortuna sui quali i militari dell’Arma stanno effettuando i dovuti accertamenti, soprattutto al fine di identificare proprietario e reali utilizzatori del mezzo.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, invece, nella mattinata odierna hanno eseguito un altro servizio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati concernenti lo sfruttamento del lavoro ed alla sua intermediazione illecita, che ha interessato alcune campagne di San Marco in Lamis.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati due mezzi, verosimilmente utilizzati da braccianti agricoli assunti in modo irregolare, visto che nei campi vicino al luogo dove erano stati lasciati parcheggiati i mezzi nessuno si è lasciato nemmeno vedere. L’attività, questa volta, non è stata effettuata lungo le strade, ma direttamente sui luoghi di lavoro, trovati però stranamente deserti.
Sono così stati sequestrati un furgone Fiat Ducato cassonato, modificato con l’aggiunta di quattro panche di legno allo scopo di consentire il trasporto di persone, e un’autovettura, una vecchia Opel Astra, sulla quale si è scoperto anche che dal 2015 pendeva anche un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Genova – Ufficio Misure di Prevenzione a carico di una cittadina rumena. Entrambi i mezzi, con targhe italiane, erano completamente privi di documenti e di copertura assicurativa. Sono ora in corso gli accertamenti per identificarne i proprietari e i reali utilizzatori, ma intanto, essendo stati immatricolati in Italia, agli obbligati in solido verranno notificate le violazioni accertate.
Ulteriori indagini, invece, dovranno chiarire di chi è la proprietà delle campagne interessate, e come mai, all’arrivo dei Carabinieri, nei dintorni non si sia trovata anima viva.