ASP ZACCAGNINO, PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E TUTELA DELL’AREA DEL “FEUDO DI BELVEDERE”

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Il Contesto Paesaggistico di “Feudo di Belvedere”, da candidare al catalogo nazionale dei Paesaggi Rurali Storici (MIPAF), si estende su un’area di più di 1000 ettari ed è situata all’interno del vasto patrimonio aziendale della A.S.P. Zaccagnino, ereditato dalla donazione del Dr. Vincenzo Zaccagnino. Tale area ricade nei comprensori comunali di Apricena, San Nicandro Garganico, Poggio Imperiale, Lesina. L’area del Feudo di Belvedere è poi parte integrante e rilevante del Parco Nazionale del Gargano per la flora e la fauna endemica. La Giurisdizione Spirituale appartiene amministrativamente alla Diocesi di San Severo. Le caratteristiche del paesaggio storico rurale del Feudo di Belvedere, da candidare al Catalogo Nazionale, saranno descritte in tutta la loro eterogeneità, considerando il proprio ruolo come valore aggiunto per lo sviluppo del territorio rurale, per la conservazione dell’ambiente e per il recupero delle identità culturali. Considerando il paesaggio come l’integrazione di aspetti sociali, economici ed ambientali, nello spazio e nel tempo, si propone la candidatura del paesaggio storico di “Belvedere” con la finalità di recuperare, valorizzare e tutelare questo millenario contesto paesaggistico pluristratificato.

Descrizione del Feudo “Nelle pertinentie tra la terra dell’Aprocina et la terra di Santo Nicandro et proprie verso levante, in confini del lago di Lesina, v’è un feudo nominato de Bello Vedere, il quale per cognitione de scritture antiche se trova essere de carra cinquanta de territorio, il quale sta in provincia de Capitanata et fu donato alla religione seu convento Sancte Marie Theutonicorum, hora detto l’abbatia de Sancto Lonardo, da Matteo Gentile conte di Lesina, ch’allora era casale detto de Bantia, che si conservano in carta bergamena dette donationi confirmate con privilegio speciale da re Manfredi, rinovando li privilegi et confirmationi fatteli da Federico secondo suo padre.”, così nel Cabreo viene riportata la descrizione del posizionamento geografico del  “feudo nominato de Bello Vedere”.  Il fondo rustico del feudo Belvedere come precedentemente riportato si stendeva su di una superficie di carra 50, 1234, 56 ettari, aveva una rendita annuale di 50 ducati e tra i beni immobili vi era il fiume “Apri”, mentre la conduzione del feudo privilegiava il pascolo.

La divisione topografica del feudo riportata nel Cabreo ci permette di avere, insieme alla cartografia (c.68), una visione abbastanza dettagliata dei confini territoriali dell’area di Belvedere: “Il primo titolo sta posto dentro il fiume detto Acquacalda verso levante, et da detto titulo per passi 36 si arriva al secondo titulo, che sta posto in mezzo la via che va dalla Procina a Rodi et continuando per detta via per passi 1200, si arriva al terzo titulo, dal quale rivoltando verso ad alto per una valle detta de Perrosa, s’arriva al quarto titulo per passi 660, s’arriva al quinto titulo et continuando l’istesso camino per detta valle per passi 912, s’arriva al sesto titulo, dal quale rivoltando a mano destra per la via che viene da Santo Nicandro et va a Santa Maria della Rocca per passi 138, s’arriva al settimo titulo, che vi è una piscina seu cisterna d’acqua et continuando per detta via verso ponente per passi 396, s’arriva al’ottavo titulo, dal quale continuando, s’arriva per passi 210 alla detta Santa Maria della Rocca et avanti al cancello vecchio, dove sta una croce, si trova il nono titulo et continuando detta via per passi 240, s’arriva al decimo titulo, dal quale continuando per passi 330, se finisce la suddetta via e s’arriva all’undecimo titulo, al quale rivoltando a man destra verso il molino di Caudola per passi 144, s’arriva al duodecimo titulo, et seguitando la medesima linea per passi 570, s’arriva al tertiodecimo et ultimo titulo, dal quale per derettura per passi 390 s’arriva al titulo che s’è narrato di sopra che sta posta nella via che va dalla Procina a Rodi. Et di tutto detto feudo cossi titulato, sen’è formata la seguente pianta che per essere questo feudo per la maggior parte boscoso s’è scandagliato il contenuto d’esso che sia in circa carra quaranta sette.

Sulla base di uno studio archeologico svolto nel 2009, in atti del Convegno Internazionale di Studi su “Federico II e i cavalieri teutonici in Capitanata”: “Il Complesso di Santa Maria di Selva della Rocca nel Tenimento Belvere” abbiamo ricollocato i confini del Feudo di Belvedere all’interno del territorio dell’A.S.P. Zaccagnino.

I Beni Culturali sotto elencati sono tutti elencati nella  Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia  e tutelati dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale: Masseria Zaccagnino, Villa romana di Santannea, Casino di Santo Lonardo, Santa Maria di Selva della Rocca, Villagio ipogeo di Valle Scura, Grotta dei graffiti di Campo di Pietra, Castelluccia: Castellum Caldoli, Sorgete di Caldoli, Santuario di San Nazario,  Mulino di Caldoli, Masseria di Posta di San Nazario ex Taverna dei Padri Celestini.

Così commenta Patrizia Lusi: “Sosteniamo la candidatura, aiutiamo il paesaggio, aiutiamo il nostro territorio, sosteniamo l’identità delle nostre comunità”.