La “dolente” questione “Schiapparo-Torre Mileto” ignorata dai programmi elettorali dei partiti politici della singolar tenzone elettorale del 10 Giugno.
Non posso immaginare che la diatriba dell’Istmo, le cui costruzioni abusive hanno riempito le cronache dei mass media nazionali, sia stata volutamente dimenticata da chi ha fatto ricorso contro la recente sentenza del commissario degli usi civici di Bari.
Nei giorni scorsi ho assistito ad un dibattito televisivo in cui si ricordano le assegnazioni dei terreni bonificati dai contadini, la così detta sacca orientale della palude-pantano dello Schiapparo, fatta dal Governo di allora anni, ’30 conferiva la proprietà dei terreni demaniali a chi aveva lavorato e strappato il terreno alla palude.
Se l’assegnazione dei terreni a chi li aveva bonificati, nella misura di circa un ettaro a famiglia, configurava anche lo costruzione di un piccolo rifugio ne consegue che le costruzioni abusive “marine” non debbano rientrare nel piano di abbattimento o di esproprio previsti.
L’amministrazione comunale di San Nicandro Garganico ha interposto appello contro la recente sentenza del Tribunale di Bari per la definizione dei confini dell’Istmo fra i Comuni di Lesina e San Nicandro Garganico.
I partiti politici, per obbligo istituzionale, avrebbero dovuto inserire la secolare questione nei loro programmi elettorali.
Ma, tant’è non se ne trova traccia. Si rimanda al domani facendo tornare d’attualità la poesia “Il Sabato del villaggio” di Leopardi…”godi fanciullo mio del diman tristezza e noie recheran l’ore”… aggiungo non v’è certezza politica.
Michele Russi