C’è un pezzo di Puglia che opera in F.1 e in pochi lo sanno. Si chiama Giovanni Clemente ha appena 27 anni ma è già racing engineering per conto della Brembo, la società leader mondiale negli impianti frenanti. La storia di Giovanni può essere presa ad esempio da tanti ragazzi pugliesi che non vedono spiragli o un futuro nella loro vita. L’ingegner Clemente è nato a Bari il 7 agosto del 1991 e poi è andato a vivere a Lucera coi genitori Franco e mamma Carmen, ha due fratelli Alessio di 21 anni e Simone di 20. Nella sua infanzia le corse erano già un punto di riferimento, anche se non lo sapeva. Per imboccarlo papà Franco gli faceva vedere le gare di F.1 e di MotoGP e Giovanni, affascinato dai bolidi, apriva bocca e cresceva.
Con in testa l’idea che quel mondo che vedeva in TV sarebbe diventato il suo ambiente di lavoro. Impegnatosi negli studi, dopo gli esami al Ruggero Bonghi di Lucera, provincia di Foggia, c’è stata l’iscrizione al Politecnico di Bari e in contemporanea un altro corso di laurea magistrale. Da piccolo genio (si è laureato col massimo dei voti e ha pure partecipato a trasmissioni TV, come Genius con Mike Bongiorno o l’Eredità con Carlo Conti) la decisione: via dalla Puglia e a New York University per un corso di specializzazione. “Le corse erano la mia passione – dice Giovanni, impegnato in Spagna coi colleghi della Brembo a seguire le monoposto di F.1 – e capire che potevano diventare la mia passione è stato un lampo. Ho mandato un curriculum alla Brembo, mi hanno assunto. Sono stato felice perché il metodo di lavoro della Brembo ti permette di crescere e confrontarti con diverse realtà grazie al programma LIFT che ti fa affrontare i vari aspetti aziendali. Era il 9 maggio 2016, ho lasciato casa in Puglia, mi sono trasferito a Bergamo ed è stata la cosa migliore che potessi fare”.
Da ragazzo era tifoso di Schumacher e della Ferrari, che effetto fa entrare nel paddock e andare a lavorare proprio a fianco di quelli che erano gli idoli giovanili? “Beh, intanto appena diplomato mi ero regalato un biglietto prato per il GP di Monza, vedevo le F.1 ed ero convinto che le corse sarebbero state il mio lavoro. Sono entrato nel paddock a Barcellona l’anno scorso per i test. Una emozione unica, mi tremavano le gambe. Ero nel box Ferrari, la tentazione era farsi un selfie, chiedere autografi, invece dovevo mostrare la professionalità, quello che avevo imparato alla Brembo. Poi ho cominciato a capire che era il mio lavoro, ho studiato per questo, e le emozioni dovevo tenerle per me”. E così è cominciata l’analisi dei dati tecnici, i suggerimenti, la raccolta informazioni, lo scambio di opinioni con i tecnici della Ferrari, ma anche degli altri team. In Bahrain Giovanni ha cominciato la stagione 2018 e in programma ci sono altri GP: “Farò Montecarlo, Austria, Ungheria e Monza, là dove avevo comprato un biglietto da tifoso e stavolta ci torno da professionista della F.1″.
Chiaro che fra amici e parenti tutti vogliano un ricordo…”Chi chiede l’autografo, chi vuole i biglietti, chi i pass, non hanno capito che questo è un mondo difficile, dove non puoi permetterti la minima distrazione, dove la professionalità di impedisce di fare quello che credono i tifosi normali”. Però per Giovanni Clemente un insegnamento emerge chiaro: “Sì, sono partito da un paese della Puglia e sono in giro per il mondo. Ho studiato, mi sono impegnato cercando il massimo dei voti. Sono andato negli USA, e vi garantisco non è facile vivere fuori dall’Italia perché solo stando fuori si capisce quanto siamo fortunati ad essere italiani, poi devo dire grazie alla Brembo. Ha creduto in un giovane laureato, ha un percorso professionale che fa crescere i dipendenti e li getta nella mischia preparandoli al massimo. Per me un sogno divenuto realtà, ma perché non deve essere reale anche per gli altri ragazzi pugliesi? Studiare, impegnarsi, credere in qualcosa, i risultati arrivano”. In un mondo pieno di esempi negativi, eccone uno bello tutto made in Puglia: quello di Giovanni Clemente che domenica sarà impegnato a vivere il suo sogno divenuto realtà quotidiana. (paolo ciccarone – rmmotori.com)