Gli organi di stampa regionali riportano da giorni indiscrezioni sulla possibile cessione di Casa Sollievo della Sofferenza, la struttura sanitaria di San Giovanni Rotondo di proprietà del Vaticano, da cui dipende direttamente per le funzioni di indirizzo e vigilanza.
Fonti interne a Casa Sollievo, secondo il consigliere regionale e segretario d’Aula Sergio Clemente, dichiarano l’esistenza di importanti operatori economici privati interessati all’acquisizione del nosocomio, quali ad esempio il Gruppo San Donato -non nuovo a questo genere di acquisizioni- o il Gruppo Kos facente capo all’imprenditore Carlo De Benedetti, attivo nel settore delle cliniche di lusso.
È per questo Clemente ha chiesto al Presidente della III Commissione Consiliare Sanità, Mauro Vizzino, di convocare in audizione il presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, il direttore del Dipartimento regionale promozione della salute e dello sport, Vito Montanaro ed il direttore generale di Casa Sollievo della Sofferenza, Luigi Gumirato.
“Risultano preoccupanti e fondate le notizie della cessione de quo anche alla luce del Piano di Rientro cui è stata sottoposta la Fondazione per ridurre il preoccupante deficit ed il significativo debito complessivo- sostiene Sergio Clemente-. Qual è lo stato di avanzamento del Piano di salvataggio di Casa Sollievo? Quali sono le attuali attività erogate ed a quali costi? È necessario che Regione ed Ente dimostrino una attività in linea con il piano strategico che scongiuri il rischio di alienazione.
“Ad oggi, come consiglieri- continua Clemente- non abbiamo avuto nessuna informazione sull’assolvimento da parte della Fondazione degli obblighi contrattuali nei confronti della Regione Puglia, a cominciare dalla trasparenza informativa sui risultati dell’attività sanitaria e sul bilancio, da trasmettersi ogni anno al Dipartimento della Salute ed al Ministero della Salute per ciò che riguarda le attività scientifiche”.
Tra i punti su cui Clemente chiede di relazionare, le modalità di acquisizione di forniture di beni e servizi ed il reclutamento del personale.
“L’approvvigionamento e la selezione degli operatori sanitari dovrebbero avvenire nel rispetto sia delle indicazioni vaticane sia nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica. Casa Sollievo possiede oggi tutti gli accreditamenti e le autorizzazioni necessari per l’erogazione delle prestazioni? A che punto è lo stato del piano di investimento posto in essere per il superamento di criticità strutturali, antincendio e/o antisismica, secondo la vigente normativa di riferimento?-, chiede Sergio Clemente, che conclude- La struttura di San Giovanni, nata dalla infinita carità e lungimiranza di San Pio, è un patrimonio pugliese e nazionale, per credenti e laici, con un enorme potenziale umano e scientifico che assicura servizi di cura eccellenti e livelli occupazionali importanti per un territorio già in difficoltà. Casa Sollievo della Sofferenza non può essere svenduta o snaturata nella sua missione di bene comune per la salute pubblica».