VICO DEL GARGANO, SEQUESTRATO IMPIANTO PER GESTIONE ILLECITA DI RIFIUTI

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Lo scorso 23 settembre i militari del N.O.E. di Bari hanno sottoposto a sequestro preventivo l’intero impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi sito nella zona artigianale di Vico del Gargano.

L’attività, coordinata dalla Procura di Foggia che ha disposto l’ispezione dei siti aziendali ha portato all’applicazione della misura cautelare reale, adottata d’iniziativa dalla p.g. operante e convalidata dal GIP dal Tribunale di Foggia, che ha emesso un decreto di sequestro preventivo.

L’impianto, di fatto, è autorizzato alla gestione ed al trattamento di rifìuti provenienti da quattro Comuni della Provincia Dauna ed è autorizzato anche alla produzione di materia prima seconda, ogni denominata end of waste ex art. 184 ter del D.Lgs 152/2006, ovvero materiale recuperato dal trattamento dei rifluti e gestito attraverso vari Consorzi.

Nel corso dell’attività ispettiva, svolta congiuntamente a personale dell’Arpa Puglia, Spesal e Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Foggia, e con la collaborazione del 6º Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari, i militari del reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri hanno accertato violazioni di natura penale, che vanno dall’illecita gestione di rifiuti, nonchè varie violazioni alle prescrizioni contenute nell’atto autorizzativo.

Nel dettaglio, dal sopralluogo sono emersi ingenti quantitativi di rifiuti (circa 6000 mc). di varia natura. che erano stoccati in totale difformità al layout aziendale, sia all’interno dell’impianto che nelle pertinenze esterne in aree non destinate a tale scopo, di fatto, in alcuni casi, impedendo anche la viabilità interna e comunque, date le altezze dei cumuli, creando pericolo per l’incolumità dei lavoratori. Inoltre i rifiuti venivano stoccati e gestiti anche in due aree esterne con un’estensione totale di circa 6000 mq, in alcuni casi anche direttamente su nudo terreno, senza idonea separazione e protezione, ed in un capannone di circa 2400 mq, senza alcun titolo autorizzativo in materia ambientale.

È importante sottolineare che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.