IL SENATO APPROVA LA LEGGE SULLE RIEVOCAZIONI STORICHE, LA SALVAGUARDIA DELLE TRADIZIONI E LA CULTURA POPOLARE

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Il Senato approva la legge sulle rievocazioni storiche e la salvaguardia del patrimonio, una grande iniziativa per il Made in Italy, le tradizioni e la cultura popolare.

Per patrimonio culturale immateriale si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti, gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.

Si riporta l’intervento della senatrice Annamaria Fallucchi.

Presidente, onorevoli colleghi

 oggi ci troviamo a discutere una proposta di legge fondamentale per la salvaguardia della storia e delle tradizioni del nostro Paese. Le “Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” contenute in questa proposta di legge, d’iniziativa del collega Mollicone, che arriva in quest’Aula dopo la prima lettura  della Camera e dopo un attento esame in commissione qui al Senato, sono disposizioni necessarie per mantenere vivo e tutelare il cuore pulsante di moltissimi territori, di moltissimi piccoli centri, ovvero di moltissime tradizioni e di quel patrimonio materiale e immateriale di cui il nostro Paese è straricco.

Questa legge non solo mira a preservare, ma anche a valorizzare il Made in Italy, il marchio di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo.

Il Made in Italy rappresenta un simbolo di qualità, artigianalità e innovazione. Le nostre tradizioni, i nostri prodotti e il nostro patrimonio culturale sono il frutto di secoli di storia e di un sapere tramandato di generazione in generazione. Le manifestazioni di rievocazione storica, infatti, sono un esempio tangibile di come il passato possa vivere nel presente, offrendo un’esperienza unica e autentica sia ai cittadini, che ai turisti.

Il Parlamento, ha finalmente una particolare attenzione alla culturae a questa problematica che oramai era imprescindibile sanare, con il dettato contenuto in questa norma, infatti, si ha  l’obiettivo di definire le competenze dello Stato, della Conferenza unificata, di istituire un comitato tecnico scientifico che dovrà chiarire anche un panorama italiano molto variegato, perché, alle volte, si può commettere l’errore di definire rievocazione storica anche quegli eventi che, benché abbiano il loro seguito la loro importanza, non basano la propria natura direttamente su una ricerca storica puntuale, così come si può fare l’errore di considerare rievocazione storica quegli eventi che si ripetono da secoli, ma che di fatto, poi, non sono rievocazioni storiche, ma sono continuazioni storiche.

Un cambio di paradigma atteso da tempo: come la definizione di ciò che è patrimonio culturale, che va oltre la definizione dell’articolo 7-bis del codice Urbani introducendo una inconsueta, ma necessaria, iniziativa legislativa.

L’UNESCO sappiamo che ha già accordato la necessità di affiancare l’importante patrimonio immateriale, che ha pari dignità ed estrema connessione, al patrimonio materiale, e con il lavoro fatto esaminando questa legge, e con la sua approvazione oggi, possiamo finalmente definire che sono imprescindibili entrambi. Il codice Urbani, andava definito in modo da avere una legge chiara che non lasciasse margine ad interpretazioni, ma soprattutto che iniziasse a dare spazio e fattibilità, oltre che l’attesa dignità, a tutto quel patrimonio immateriale che ad oggi non era considerato.

Infatti, finalmente eguagliamo, e soprattutto definiamo, che il patrimonio culturale materiale non è tale senza la sua dimensione immateriale, senza sapere ciò che esso rappresenta, la sua funzione storica, culturale, sociale.

Per questo, la legge che oggi votiamo contribuisce in maniera sistematica alla salvaguardia delle manifestazioni e degli enti di rievocazione storica, la trasmissione da una generazione all’altra di una tradizione porta con sé la possibilità che alcuni elementi del patrimonio culturale immateriale vadano estinti. La salvaguardia entra in campo quando vi è qualcosa da tutelare, l’Italia ha un patrimonio immateriale esteso e conosciuto, questa legge la sua definizione serviranno a tutelare sì quello già esistente, ma soprattutto a sostenere una l’evoluzione del patrimonio culturale immateriale stesso, perché per noi è in continua crescita, in continuo movimento.

Le nostre comunità muovono e smuovono il patrimonio immateriale, sono loro a tutelarlo .. sostenerlo … accrescerlo è l’identità che entra e fa la storia.

Basta citate la Convenzione UNESCO del 2003 per patrimonio culturale immateriale si intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti, gli spazi culturali associati agli stessi, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.

Questa definizione veste a pennello la nostra Italia, veste a pennello i nostri paesini, i nostri Borghi …. in quei borghi in cui vivere sembra essere un modo per dire di essere fuori dal tempo e dalla storia, rievocare vuol dire invece ridonare tempo e storia anche a quell’Italia che non è un’Italia meno importante meno produttiva, meno evoluta!

Io sono nata in uno di questi territori, e anche a Sannicandro vi è tantissimo patrimonio immateriale da salvaguardare. perché sono luoghi belli da vivere, belli da visitare, rappresentano l’identità nazionale, uno strumento di diffusione della conoscenza, della storia e dell’arte italiana in Europa e nel mondo.

La regione Puglia, in particolare, è un esempio straordinario di come le tradizioni possano essere preservate e valorizzate. Le rievocazioni storiche pugliesi, come la famosa “Disfida di Barletta”, non solo celebrano eventi storici significativi, ma promuovono anche il turismo culturale e l’economia locale o ecc ecc

Io stessa ho presentato una proposta di legge sul valore degli abiti storici sulla manifattura e la cura dei materiali. Ci sarà, una volta approvato dalla Camera, una giornata nazionale degli abiti storici occasione nella quale molti Comuni possono approfittare dei fondi messi a disposizione per organizzare convegni, manifestazioni, workshop.

Gli abiti storici, realizzati con cura e attenzione ai dettagli, sono veri e propri capolavori di sartoria che riflettono ella ricchezza e la diversità del nostro patrimonio culturale. Ed inoltre, sono un elemento fondamentale delle rievocazioni. Ogni costume racconta una storia, rappresenta un’epoca e un contesto sociale specifico. Questi abiti non sono solo vestiti, ma veri e propri pezzi di storia indossabili, che ci permettono di rivivere il passato e di comprendere meglio le nostre radici.

La salvaguardia del patrimonio culturale immateriale è essenziale per mantenere viva la nostra identità. Le rievocazioni storiche non sono solo spettacoli, ma momenti di riflessione e di educazione, che ci aiutano a comprendere chi siamo e da dove veniamo. Attraverso questa legge, vogliamo garantire che queste tradizioni possano continuare a essere tramandate e che il nostro patrimonio culturale immateriale sia protetto e valorizzato.

Votare questa proposta di legge contribuisce ad un passo importante per la tutela e la promozione delle nostre tradizioni, del Made in Italy e del patrimonio culturale immateriale. Insieme, possiamo garantire che le future generazioni possano continuare a godere della ricchezza e della bellezza della nostra storia e della nostra cultura.

Per questo è per tanto altro ancora esprimo il voto favorevole del gruppo di Fratelli d’Italia.

Grazie