ALLE TREMITI LO STUDIO DEL CORALLO NERO DEL GARGANO

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L’Università degli Studi di Bari congiuntamente con Sky e National Geographic studieranno il “corallo nero” del mare del Gargano. Della presenza del corallo nero se ne parlava da anni e la sua scoperta risale al 2010. Si propone un articolo del tempo (7 ottobre 2010) di primonumero.it che parla di questa scoperta sensazionale del corallo nero.

Scoperta sensazionale: i sub trovano per caso il corallo nero

Isole Tremiti. Fino a pochi giorni fa si pensava che l’Antipatella Subpinnata, meglio conosciuta come il corallo nero, in Italia abitasse solo nei fondali calabresi. Risale al 2009 la scoperta, fatta da un robot sottomarino, di una incantevole e preziosissima foresta di corallo nero a Scilla. L’unica che potesse vantare la bandiera tricolore. Fino a pochi giorni fa, appunto. Perché adesso, grazie a un’altra di quelle scoperte eccezionali che avvengono un po’ per caso, è stata certificata la presenza di corallo nero anche sui fondali delle isole Tremiti.
Il ritrovamento è avvenuto a una profondità di 58 metri, all’altezza della secca Galapogos. Con grande sorpresa degli stessi sub che si sono imbattuti, durante una “normale” immersione, nel rarissimo esemplare di “polipi riuniti in colonie di aspetto arborescente”, come la scienza descrive il corallo. Questo esacorallo, che si indica così perché presenta sei polipi oppure multipli di sei, abitualmente vive tra i 50 e i 300 metri di profondità. Considerato specie protetta, di nero ha soltanto lo scheletro, mentre la parte esterna è bianco rosato e molto ramificata

Una “creatura” marina splendida, e ancora più bella perché eccezionalmente rara. Facile quindi immaginare la meraviglia e l’incanto dei sub che hanno fatto la scoperta. «Ci eravamo immersi per trovare la Gerardia Savaglia, ovvero il falso corallo nero che cresce nel Parco del Gargano». Racconta Michele De Nittis, a capo del team Blu Tremiti Diving, che ha partecipato alla incredibile spedizione con Pablo King, esperta guida sub, e gli sportivi della Only Sub di Campomarino e del Gruppo Subacqueo di Termoli. Si erano lanciati in mare con bombole e mute certi di riuscire a vedere, se fosse andata bene, i polipi del falso corallo nero, quei rametti di un giallo molto vivo che crescono in fondali profondi oltre i cinquanta metri (anche se nell’arcipelago della Maddalena vi sono alcune colonie anche a profondità inferiori), e invece, nel clou di un’immersione dal sapore estremo per l’elevata profondità di risalita, hanno incrociato rametti luminescenti che si stagliavano da uno scheletro color carbone: un contrasto inconfondibile per gli appassionati, rimasti senza parole a osservare lo spettacolo regalato dal mare

«Il nostro obiettivo era trovare la Gerardia Savaglia» continua Michele De Nittis «ma a poche decine metri dal falso corallo nero abbiamo fatto la scoperta… imbattendoci nel vero corallo nero».

Una scoperta sensazionale, visto che è la seconda volta che nel mare italiano si trova la colonia di polipi in questione, particolarmente rara. «Una emozione fortissima, un risultato sicuramente fra i più eccitanti che un sub possa provare nella sua carriera». Michele De Nittis, Davide Basanese e il resto del gruppo non credevano ai propri occhi vedendo «davanti a noi un bellissimo corallo nero, ricoperto di polpi bianchissimi, con una gigantesca aragosta a guardia di questa creatura rara e stupenda». 

Non è escluso che nelle vicinanze ci possano essere altre colonie, e anzi l’ipotesi appare probabile. Data la profondità elevata però, è necessario che a scendere in mare siano sub particolarmente esperti. Intanto il ritrovamento della Antipatella subpinnata accresce il prestigio e il valore dei fondali delle Tremiti, suggerendo di mettere in moto ulteriori misure di sicurezza per preservare il mare da ogni forma di sfruttamento. Solo pochi mesi fa, nello scorso mese di agosto, è stata fatta un’altra importante scoperta in quei fondali meravigliosi: una colonia di “falso corallo nero” di duemila anni, scoperta dai sub del laboratorio del mare “Marlintremiti” durante delle operazioni di scansione del fondale.

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