MANIA DA SELFIE: QUANDO I GENITORI ABUSANO DEI FIGLI

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Siamo sommersi di foto di minorenni postate da genitori narcisisti. Con il pericolo che finiscano nelle mani sbagliate, come avviene nella metà dei casi. Eppure gli allarmi non mancano

Chissà quanti genitori, consapevoli o meno, conoscono un numero, che appartiene alle certezze delle statistiche ufficiali, molto impressionante: la metà delle foto dei minori che circolano sui social finiscono in mani sbagliate.

SELFIEMANIA

Non significa necessariamente pedofili, per intenderci, ma persone che hanno interessi e obiettivi pericolosi per i nostri bambini e i nostri nipoti. Vogliamo chiudere gli occhi di fronte alla vergogna di questo spreco della privacy, della sicurezza e del benessere dei minori? Vogliamo fare finta che non succede e non accadrà mai nulla? E allora, continuiamo ad andare avanti, come stiamo facendo da tempo, a rovesciare, giorno e notte, a qualsiasi ora e in qualsiasi momento, immagini dei minori sui social, in particolare Facebook e Instagram. Per dare un’idea di che cosa sto parlando in termini di fenomeno di massa, negli Stati Uniti il 90 per cento dei bambini sono, con le loro immagini, online. E in Italia la situazione non è molto diversa.

La selfiemania è diventata un’ossessione per mamme e padri che fingono di ignorare tutti gli allarmi lanciati sia dai pediatri e dagli psicologi, sia dalla polizia che si occupa di reati minorili attraverso il web. Questi genitori incoscienti vanno dritti come muli, con i loro selfie ad alto rischio, e non tengono presente anche un piccolo dettaglio. La possibilità che un giorno i loro figli, non contenti delle immagini girate in Rete per volere dei genitori, ne chiedano una spiegazione. e la risposta non sarà facile.

RISCHI FOTO BAMBINI SU FACEBOOK

Lo spreco di questa febbre da web in versione minorenni ha tre punti critici. Il primo è scontato: la riservatezza dei minorenni, che dovrebbe essere totale e comunque ben protetta. E invece va a farsi benedire. E per favore non venitemi a parlare di leggi, regolamenti e divieti: quando scattano, e se scattano, il danno per il minore già è stato fatto. Secondo punto: la famiglia, da queste belle teste riscaldate dalla febbre del web dei genitori alle povere teste ancora innocenti dei bambini, tutta insieme, sta dando un contributo essenziale alla distruzione, e quindi allo spreco, della sua sicurezza. Non viviamo circondati dai lupi che aspettano i bambini fuori casa, ma  siamo in un mondo dove risultano evidenti, e in aumento, reati che hanno a che fare con violenze di varia natura nei confronti dei minori. Violenze e rischi collaterali. Terzo: questi genitori smanettoni stanno anche calpestando l’autonoma capacità di giudizio dei bambini. Gli scienziati ci ricordano che un bambino già a 4 anni ha un chiaro senso di sé: dunque se proprio vogliamo sbatterlo online, su qualsiasi social, da Facebook a Instagram e dintorni, allora dovremmo avere il buon senso e buon gusto di ascoltare il bambino e chiedere almeno la sua opinione. Magari non ne ha voglia, e allora sarebbe il caso di rispettare la sua volontà. (nonsprecare)