MEDITERRANEO: IL MARE PIU’ INQUINATO AL MONDO

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I bidoni della spazzatura e le buste di plastica sono una grande parte del problema, ma non gli unici. Nell’aprile 2017, François Simard, vicedirettore del programma marino dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, ha sottolineato che una parte molto grande delle microparticelle di plastica è stata generata dallo “sfregamento di pneumatici sul catrame”. “E’ la più grande fonte di inquinamento del mare in termini di microplastiche, che abbiamo scoperto di recente”. Questa “polvere” è lavata dalla pioggia e diretta verso il mare. Il fenomeno è più pronunciato nei paesi del Nord. “In totale, le microplastiche rappresentano tra il 15% e il 31% dei 9,5 milioni di tonnellate di plastica versate ogni anno”.

Sfortunatamente, questi piccoli pezzi di microplastica terminano il loro viaggio nei nostri piatti. Pesce, plancton e altri animali marini ingurgitano particelle e pezzi di plastica. Alcuni perdono la vita soffocando e altri finiscono nelle reti dei pescatori.

Fortunatamente, come negli umani, non tutto ciò che viene ingerito resta nell’organismo. “Ciò non sarà mantenuto nei tessuti, non sarà trasferito nella catena alimentare, ma ci sarà un’escrezione dopo alcune ore o giorni a seconda che si considerino le plancton, le ostriche o il pesce. C’è un basso rischio di una grande quantità di ingestione di plastica” ha dichiarato Fançois Galgani a Via Stella, responsabile di Ifremer Corsica, alla fine del 2017.

Mare quasi chiuso, il rinnovamento delle acque del Mediterraneo si svolge ogni 90 anni. Per la distruzione totale di una particella di plastica ci vogliono più di cento anni. Di conseguenza, la plastica si accumula. Ogni giorno vengono rilasciate in mare 700 tonnellate di rifiuti di plastica, 200.000 tonnellate all’anno. Il Mediterraneo orientale è il più interessato, ma le correnti spingono i rifiuti verso Cap Corse o a sud di Ajaccio.

Le microparticelle plastiche negli oceani del mondo

Granuli di plastica – 0,3%
Prodotti sanitari – 2%
Vernici per navi – 3,7%
Segnaletica – 7%
Polveri urbane – 24%
Pneumatici – 28%
Tessuto sintetico – 35%

(corse-matin – Edizione italiana a cura di Francesca Quarta)

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