FOGGIA, L’OSSERVATORIO METEOROSISMICO VINCENZO NIGRI TORNERA’ A VIVERE

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“È con sommo piacere che stamattina, nel corso del Consiglio comunale, abbiamo appreso dalla viva voce dell’assessora Patano, in risposta ad una nostra interpellanza urgente, che la Specola meteorosismica Nigri fondata nel 1876 ed operativa fino al 2006 tornerà a vivere. Ringrazio l’amministrazione comunale per aver colto il nostro suggerimento ed aver deciso, con grade senso di responsabilità, di salvaguardare quello che è stato per quasi 150 anni un autorevole presidio in materia meteorologia e sismica per Foggia e l’intera Capitanata. Sono state già stanziate le prime risorse finanziarie. Questa è la politica che fa bene all’anima”. Lo ha dichiarato il prof. Nunzio Angiola, segretario provinciale di “Cambia”.

Sul punto è intervenuto anche Giovanni Costantino Lobasso che, oltre ad essere un dirigente provinciale di “Cambia”, è uno dei più appassionati riferimenti in materia di Meteorologia, Geologia e Astronomia di Capitanata, curatore della pagina facebook  Clima&Scienza. “L’Osservatorio Meteoro-Sismico Nigri non solo ha rappresentato per Foggia un valido punto di riferimento in materia di analisi e prevenzione di fenomeni sismici e atmosferici, dialogando con la popolazione locale. È un pezzo della storia della nostra città che sarà recuperato e valorizzato, per diventare un cantiere di educazione civica e ambientale dei giovani di Foggia e dell’intera Capitanata, nonché una originale attrattiva turistica”.

Un brivido ha percorso la schiena di tutti i consiglieri e assessori presenti, quando il prof. Angiola ha esibito il tracciato registrato dal sismografo dell’Osservatorio Nigri nella notte dell’11 novembre 1999, ore 3.12 quando si verificò a Foggia la tragedia del crollo di Viale Giotto, dove persero la vita 67 foggiani.

“La terrà tremò quella notte, non per un terremoto, ma per il crollo di viale Giotto. L’Osservatorio registrò tutto. Che l’Osservatorio dimostri, ad imperitura memoria, quanto importante sia il governo delle calamità naturali, ma anche quanto importanti siano le tecniche costruttive e la qualità dei materiali che devono essere utilizzati per la costruzione degli edifici privati e pubblici, affinché certe tragedie non abbiano mai più a ripetersi”.