MELONE D’INVERNO (M’LON V’RNIN) NELL’ATLANTE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA PUGLIA

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Descrizione sintetica del prodotto

In Puglia è molto diffuso il consumo invernale di meloni raccolti in estate e conservati in luoghi freschi.

Processo produttivo

Il melone appartiene alla specie C. melo L. Si riconoscono in questa specie botanica sette varietà botaniche, tra queste la varietà inodorus Naud. I meloni appartenenti a questa varietà botanica vengono denominati anche “meloni di inverno” per la possibilità di essere conservati per un lungo periodo. Questa necessità, in passato, consentiva di avere a disposizione frutta fresca per tutto l’inverno in tempi in cui i frutti fuori stagione o importati dall’altro emisfero non esistevano.

Per riuscire a conservare le peponidi a lungo, questi devono essere raccolti prima della maturazione completa (10-20 giorni). I frutti possono superare i 40 cm di lunghezza ed i 25 cm di diametro, le forme sono le più diverse, mentre il peso può superare anche gli 8 kg, generalmente però oscilla tra 1,5 e 4 kg. L’epicarpo può essere di colore bianco-latte, giallo e verde con tutte le tonalità, macchiettato o striato. Può essere liscio

o corrugato, solcato longitudinalmente più o meno profondamente e presentare screpolature o un reticolo suberoso

Storia e tradizione

La Puglia presentava in passato le seguenti popolazioni locali appartenenti a questa varietà botanica: ‘Rognoso verde scuro’, ‘Brindisino grosso’ o ‘barlettano’, ‘Fedde fedde’, ‘Rognoso bianco’, ‘Morettino’, ‘Morettino a fasce’ o ‘costoluto’, ‘Brindisino allungato’ o ‘spagnolo’, ‘Brindisino a fasce’ o ‘costoluto’, ‘Rognoso bianco grosso’, ‘Sementina pregiata’, ‘Brindisino sub-sferico’, ‘Rognoso verde scuro grosso’, ‘Rognoso bianco piccolo’, ‘Brindisino di Castellaneta’, ‘Locale di Laterza’, ‘Macchiettato’, ‘Melone di Gallipoli’, ‘Invernale di Morciano di Leuca’, ‘Rognoso giallo’, ‘Puppeti’, ‘Locale di Castellaneta’, ‘Melone Gicondi’, ‘Gelato d’inverno’, ‘Melone tondo’, ‘Locale di Carovigno’, ‘Fior di fava’ (Bianco, 1979).

Il Museo Orazio Comes, all’interno della Reggia edificata da Carlo di Borbone nella cittadina campana di Portici, in cui venne fondata, nel 1872, la Reale Scuola Superiore di Agricoltura (poi Istituto Superiore Agrario e ora Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli), custodisce alcune preziose tavole in cui sono raffigurati circa 700 dipinti di varietà coltivate tra Otto e Novecento.

Le tavole illustrate, rappresentano testimonianze di inestimabile valore nello studio della biodiversità e delle varietà locali, e permettono di comparare le conoscenze attuali con quelle di inizio ‘900, restituendoci delle prove della tradizionalità di alcune colture. Tra le tavole illustrate, due riguardano il ‘Melone d’inverno di Brindisi’.