CARRELLO ANTI-INFLAZIONE, ECCO COME HA ADERITO LA GDO

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Al via al cosiddetto «trimestre tricolore». Il patto tra Governo, produttori e distributori che punta a contenere i prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori ha riscontrato però non poche criticità e ha trovato impreparati molti supermercati: dai ritardi sull’arrivo della cartellonistica a quelli della merce obbiettivo della campagna.

Ma sono 32 associazioni e oltre 23 mila i punti vendita che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa attiva fino al 31 dicembre, per offrire prezzi calmierati di una vasta gamma di prodotti di largo consumo. «Un impegno corale, di tutto il Sistema Italia» lo ha definito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Così, come ricorda anche il Corriere della Sera, nei supermercati e negozi aderenti all’iniziativa sarà possibile trovare una serie di prodotti riconoscibili da un bollino tricolore con il logo che riprende la forma stilizzata di un carrello della spesa affiancato dalla scritta «trimestre anti-inflazione», a indicare il prodotto scontato o con il prezzo bloccato per tre mesi, incluso il periodo natalizio. Ma la scelta di quali e quanti prodotti, se offrirli scontati o a prezzo fisso, è in seno all’esercizio, fermo restando che si tratti di beni principali e di prima necessità come pane, latte, uova, farina, prodotti per l’infanzia e per l’igiene personale.

In tutta Italia alla Coop sono comparsi prodotti scontati del 10% su oltre 200 prodotti a marchio Coop di largo consumo, altri 1.000 a marchio con prezzi bloccati fino a fine anno.

Esselunga sarà operativa con l’iniziativa, invece, a partire con prodotti della linea «Smart»: 40 prodotti a meno di 40 euro a prezzi bloccati, e dal 9 ottobre al 31 dicembre con uno sconto del 20% su una selezione di prodotti Esselunga.

Carrefour è pronta ad offrire un carrello di 30 prodotti di prima necessità a 30 euro, 700 articoli di marca privata e 222 articoli marchio Simpl a prezzo bloccato. Anche Conad ha aderito al patto con la sua rete di oltre 3.300 punti vendita.

Non sono mancate però le critiche. Oltre ai ritardi sull’avvio in molte città, da un primo monitoraggio sul paniere «la maggior parte degli esercizi della Gdo ha optato per i cosiddetti prezzi fissi», sostiene il Codacons, «senza attuare veri ribassi. Questo significa che per i prossimi tre mesi i prodotti in questione non subiranno variazioni di prezzo, anche in presenza di condizioni che favorirebbero la discesa dei loro listini».

Un altro aspetto che ha destato criticità «è quello che vede come unici prodotti inseriti nei panieri venduti in supermercati e ipermercati esclusivamente quelli a marchio privato della grande distribuzione, mentre i beni delle marche alimentari più note sono del tutto esclusi dal paniere». (corriereortofrutticolo)