PROPOSTA PER GOVERNARE IL CAMBIAMENTO DELLA CITTA’ DI FOGGIA: LE INDICAZIONI DI CONFESERCENTI

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In una società che cambia rapidamente occorre agevolare il rinnovamento, Foggia può e deve rinascere. Un sistema irresponsabile e senza scrupoli ha condizionato tutto l’indotto economico con un conseguente fenomeno di degrado sociale e impoverimento dell’economia di prossimità. A ottobre si vota per il rinnovo del Consiglio Comunale: in questo contesto, in costanza della programmazione europea 2021/2027 e di nuove opportunità proposte dalla Next Generation, serve ricostruire, dal basso, l’economia di prossimità.

Confesercenti prova ad offrire un modesto contributo di merito e metodo per amministrare la Città con modalità sinergiche e con una maggiore propensione per l’innovazione, anche attraverso la promozione di concorsi di idee rivolti a scuole e università in svariati ambiti. Occorre elaborare strategie integrate, mettere insieme risorse pubbliche e private, implementare interventi coordinati nell’interesse comune per lo sviluppo sociale, culturale ed economico, realizzare servizi digitali, creare reti di relazioni e scambi sul territorio, potenziare la rete istituzionale, sociale ed economica, implementare politiche di attrazione di investimenti.

La nostra Associazione propone alle forze politiche che si candidano a governare la Città capoluogo di inserire, tra l’altro, nei loro programmi la seguente progettazione:

– identificare le polarità urbane centrali e periferiche più significative e assicurare loro un’adeguata accessibilità e sviluppo della mobilità sostenibile;

– riqualificare il contesto cittadino in termini di arredo, aree verdi, pulizia e sicurezza dei cittadini;

– rilanciare il tessuto economico territoriale attraverso un modello consolidato di partnership pubblico/privato che coinvolga l’amministrazione comunale, imprese, lavoratori, associazioni di rappresentanza, enti, istituti pubblici e sistema bancario, che, nessuno escluso, devono anche collaborare con la Magistratura e le Forze dell’Ordine per il rispetto della legalità al fine di realizzare programmi integrati di riqualificazione della Città;

– salvaguardare l’ambiente e il territorio, contenere il consumo del suolo, assicurare una rigenerazione urbana nel rispetto dello sviluppo sostenibile, la tutela della concorrenza e i principi della libertà d’impresa;

– privilegiare, nel centro urbano, la riqualificazione di aree ed edifici dismessi e/o abbandonati;

– promuovere le relazioni attive attraverso un cambio di passo capace di allargare la platea degli attori coinvolti in una logica che veda la interdisciplinareità come chiave per il successo dello sviluppo locale;

– salvaguardare le politiche urbanistiche attraverso la semplificazione amministrativa e gli incentivi sulla fiscalità locale, bilanciare gli interessi pubblici e quelli privati.

L’amministrazione comunale è un bene pubblico, ad essa appartiene l’intera comunità di persone, famiglie, imprese, professionisti, impiegati, lavoratori, studenti, pensionati, immigrati ed è per loro che necessita operare al fine di soddisfare le esigenze materiali e immateriali. Nella sfida del rinnovamento l’amministrazione dovrà ripensare anche alla sua organizzazione interna e mettere a sistema persone, funzioni e risorse; bisogna abbandonare la vecchia e logora logica di lavorare ad personam, per uffici e settori e favorire un sistema integrato che operi per obiettivi e progetti. Solo se si cambierà passo sarà possibile che i 17 obiettivi strategici dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea, recepiti dal Comune, e gli assi prioritari, indicati nelle nuove linee guida del PNRR, potranno essere considerati indirizzi utili per la programmazione politica della futura amministrazione.

Infatti gli assi portanti e prioritari dell’agenda 2030 e del PNRR sono orientati alla transizione verde e digitale a cui saranno destinate la maggior parte delle risorse disponibili. Va prevista pertanto una programmazione concreta che sia attuabile e misurabile per la qualità e il numero di occupati che riesce ad incrementare. Che le problematiche sociali della nostra comunità hanno raggiunto livelli intollerabili è, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Certamente, da solo, il welfare municipale non potrà risolverli tutti ma va considerato che il Comune è il vero protagonista e costituisce la prima soglia di accesso alla rete del sistema dei servizi sociosanitari. Quindi va, senza dubbio, rafforzato il “segretariato sociale professionale” che rappresenta il primo vero contatto che il cittadino ha con il servizio.

Va strutturata un’attività di ascolto e prima consulenza su come affrontare le tematiche emerse, potenziando la Porta Unica di Accesso. Accertati i bisogni concreti del cittadino, il servizio deve poter celermente intraprendere, in rete con le strutture preposte, l’attivazione di interventi specifici che vadano dai contributi economici all’inserimento in strutture per adulti e/o minori in situazioni di disagio ma anche attività di intermediazione del lavoro per chi è in difficoltà nonché di consulenza e supporto per le pratiche necessarie ad ottenere il permesso di soggiorno e all’orientamento nei servizi anche con l’ausilio della mediazione interculturale offrendo, inoltre, reale accoglienza ad immigrati e persone senza fissa dimora.

I servizi sociali dovranno svolgere attività di promozione e di interconnessione con le associazioni di volontariato locali. Su questi e altri bisogni concreti dei cittadini preferiremmo che si discutesse tra le forze politiche e civiche e non solo del candidato sindaco a prescindere.