PRIMO CASO IN PUGLIA DELLA FEBBRE DEL NILO, DALL’ASL INDICAZIONE PER COME PROTEGGERSI

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Massima attenzione in Puglia dopo il primo caso di Febbre del Nilo registrato in regione, un paziente di 42 anni ricoverato al Policlinico Riuniti di Foggia. “Abbiamo attivato tutti i protocolli di sorveglianza e di eventuali interventi per contrastare l’insorgenza di casi di infezione di West Nile Virus”, dice il Direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl, Giovanni Iannucci. “Attualmente non esiste un vaccino, la prevenzione consiste nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare”.

Sono più frequentemente quelle del tipo Culex il principale mezzo di trasmissione all’uomo del virus che provoca la malattia. “Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra i 2 e i 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario”, ricorda la Asl, che per favorire una tempestiva prevenzione a tutti i livelli ha predisposto e trasmesso alcune indicazioni per le strutture sanitarie interessate e per i comuni.

I sintomi

Fra i casi sintomatici, che sono una minoranza, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, rush cutanei. “Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona”, si legge nel documento diffuso dalla Asl.

“Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari, rush cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, in particolare anziani e persone debilitate, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi, circa 1 su mille, il virus può causare un’encefalite letale”.

Come proteggersi

Dalla Asl, alcune importanti indicazioni per proteggersi:

  • usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto e più esposti alle punture di zanzare;
  • utilizzare delle zanzariere alle finestre;
  • nel solo caso di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi.
  • svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante, che favorisce lo sviluppo delle larve di zanzara;
  • cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali;
  • tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.
  • Interventi di risanamento ambientale.

La Asl inoltre sollecita le autorità locali a mettere in atto procedure idonee, a seconda delle diverse realtà territoriali, per interventi di risanamento ambientale. “Una corretta gestione del territorio e degli ambienti di vita è essenziale per la prevenzione di tutte le malattie trasmesse da virus”, ribadisce ancora Iannucci. Essenziale eliminare tutti i focolai che possono essere rimossi, “oggetti presenti nei giardini che possono costituire piccole raccolte temporanee di acqua. Altrettanto importante è la manutenzione delle aree verdi pubbliche e private, la pulizia delle aree abbandonate, l’eliminazione dei rifiuti ed evitare la presenza di contenitori, anche di piccole dimensioni, contenenti acqua e drenaggio stagnante”. (rainews)