APRICENA, INTITOLAZIONE VIA A BERLUSCONI: “IL SINDACO NON ERA IN MALAFEDE”

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«Sono convinto che il Sindaco Potenza abbia agito troppo frettolosamente ma in totale buona fede. E sono altrettanto convinto, data la sua età (poco più che quarantenne), che non conoscesse la storia di via Modena. Altrimenti, ne sono certo, non ne avrebbe proposto la sua reintitolazione. Non è il tipo che cancella la storia».

A gettare acqua sul fuoco è Alfonso Masselli, l’“outsider” della politica apricenese, già promotore di diverse iniziative volte alla sua valorizzazione, tra cui la riapertura dello storico cineteatro “Solimando” di Apricena.

Al centro della nota polemica – che, nei giorni scorsi, ha visto scendere in campo persino il quartier generale della Cgil di Modena – l’idea dell’Amministrazione comunale di Apricena di cambiare in via Silvio Berlusconi il nome di via Modena, che fa riferimento a quanto accaduto il 9 gennaio del 1950 nella cittadina emiliana quando, durante uno sciopero generale promosso dalla Cgil contro il licenziamento di 500 operai delle fonderie riunite, le forze dell’ordine aprirono il fuoco uccidendo sei operai.

«Comprendo l’indignazione del mondo sindacale, ma non bisogna lasciarsi andare in conclusioni errate. Nessuno ad Apricena ha voluto dare uno schiaffo all’intera comunità modenese, alla valenza simbolica di quella intitolazione, al significato profondo di una ferita della città che aveva attraversato in pochi giorni l’Italia intera. Non è nella natura degli Apricenesi fare ciò. E non lo è stato nelle intenzioni della Giunta di Apricena guidata dal Sindaco Potenza, al quale tutto si può rimproverare – ed io sono stato tra quelli che, sin da subito ma con compostezza, non ne hanno condiviso l’intempestività, ma solo quella – eccetto che fosse in malafede, perché certamente non lo è stato» sottolinea Masselli.

«Essere in disaccordo con una scelta politica è legittimo e democratico, ma demonizzarne l’autore è ingiusto. Conoscendo il Sindaco Potenza sono certo che non sta vivendo bene questo equivoco, perché di un mero equivoco si tratta: non era a conoscenza dei dettagli storici di via Modena, al pari della stragrande maggioranza degli apricenesi, me compreso, che pensava fosse una generica intitolazione alla città emiliana».

«E’ lecito attendersi che la Giunta di Apricena, prevalentemente composta da giovani e laboriosi amministratori, ignari di vicende storiche risalenti ad oltre settanta anni fa, porrà rimedio col Sindaco Potenza a questo involontario malinteso nella maniera più limpida possibile» conclude Masselli.