CHIEUTI: FESTA PATRONALE DI SAN GIORGIO TRA FEDE, STORIA, TRADIZIONI

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Chieuti: sembra un sogno, il tempo che scandisce le ore, i giorni, mesi, la vita che scorre velocemente. Così come ogni anno, puntuale arriva la “nostra festa”. La festa per eccellenza, la festa di San Giorgio.

Ci siamo, venerdì 21 nel pomeriggio inizia la festa con i quattro carri partecipanti alla Corsa (Cittadella, Collefinocchio Vaccareccia, Collefinocchio San Vito e Giovanissimi) entrano in paese portando grandi e frondosi rami di “alloro” che andranno ad adornare in segno di gloria e trionfo la facciata della Chiesa, in onore del santo patrono San Giorgio. Altri rami verranno distribuiti a tutte le famiglie di Chieuti, che con essi adornano l’ingresso delle proprie case.

Subito dopo i fedeli portano in spalla fino alla Chiesa il “Tarallo”, grande treccia di pasta di caciocavallo, lavorata a mano da persone del posto, adornata da uccellini anch’essi di pasta, legato ad una forma di legno con nastri variopinti sulla quale sovrasta San Giorgio cavaliere che uccide il drago. Esso viene deposto ai piedi del santo in segno di devoto omaggio quale frutto della terra e del lavoro dei chieutini. Resta in Chiesa per tutta la festa per essere ammirato, poi viene diviso in tanti pezzi quante sono le famiglie di Chieuti e del territorio, a devozione del santo patrono. Ogni famiglia avrà cura di far assaggiare un pezzettino a tutti i componenti.

La mattina del 22, la Celebrazione Eucaristica per i carrierie cavalieri, verso le 11 l’estrazione della “Cartella” che determina l’ordine di partenza dei carri che si ritrovano poi davanti alla Chiesa per la benedizione del parroco. Poi si avviano lentamente verso il punto di partenza.

Emozioni forti, c’è “la corsa” che ha inizio con questa magnifica cavalcata  che vede protagonisti uomini, buoi e cavalli che divorano la via. Ogni carro spiega le proprie energie per vincere il Palio di San Giorgio.

“E’ difficile spiegare il sentimento che un chieutino ha per le proprie tradizioni. Le motivazioni hanno radici profonde, sono geni che saltano di padre in figlio, sono brividi lungo la schiena, sono occhi lucidi quando si scruta il proprio carro che arriva all’imbocco del paese. Sono baci al proprio fidanzato, al proprio marito per salutarlo prima della corsa. Sono carezze, sono preghiere a San Giorgio. Sono lunghe attese, sono grida di entusiasmo quando si sparge la voce: “sono partiti”. Sono lacrime di felicità e di gioia per una vittoria. Abbracci infiniti. Sono cuori che palpitano. Delusioni per una sconfitta. Ma poi si ricomincia daccapo. Buoi e cavalli da sostenere e alimentare per tutto l’anno, rispetto, dedizione e cura non mancano mai. Sensazioni Infinite. Questa è la Corsa. Anche quest’anno i carri non potranno arrivare in paese per la mancata autorizzazione della commissione di vigilanza. L’arrivo è fissato in prossimità della Masseria Rossini.

Nessuno vince niente, se non il privilegio riservato ai due carrieri vincitori di indossare un caratteristico berrettino rosso e portare in spalla San Giorgio per primi durante la processione del 23 aprile.

​Questa è la memoria di un popolo. Scrigno prezioso in cui è rinchiuso questo grande tesoro custodito nel cuore di tutti i chieutini. Queste tradizioni secolari sono state amate e consegnate dagli anziani ai più giovani per farle continuare a vivere”. E siamo sicuri che non moriranno mai.

Ad allietare la festa il 21 si esibirà il Gruppo Bandistico “Città di San Paolo di Civitate – De Saleo” con un concerto sinfonico – operistico.

Il 23 aprile la Grande Orchestra di Fiati – Filarmonica “G. Ragni” – Città di Termoli diretta dal Maestro Concertatore e Direttore Gianluca J. Greco.

Il giorno dopo “The super 4” in concerto e a seguire i fuochi pirotecnici della ditta Piroluce di Giuseppe Chiarappa di San Severo.

Mercoledì 26 Celebrazione Eucaristica in streaming per tutti gli emigrati chieutini. Il 1 maggio reposizione del Santo e chiusura dei festeggiamenti.