IL CONVENTO E LA CHIESA DI S. MARIA DELLE GRAZIE IN SAN NICANDRO GARGANICO

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dalla “Cronistoria della Riformata Provincia di S. Angiolo in Puglia”

La Parrocchia S. Maria delle Grazie in San Nicandro Garganico, grazie all’iniziativa del Parroco Don Francesco Paolo Lombardi, sta vivendo il suo Anno Giubilare, autorizzato dalla Penitenzieria Apostolica con Decreto Prot. n. 134/23/I; Anno Giubilare che si concluderà il 22 Febbraio 2024, perché esattamente quarant’anni fa la Chiesa di S. Maria delle Grazie, con Decreto Prot. n. 365 dell’allora Vescovo di Lucera Mons. Angelo Criscito veniva “costituita ed eretta” a Parrocchia, conservando la stessa denominazione originaria di S. Maria delle Grazie, con “tutti i diritti e doveri di centro pastorale, a norma dei sacri canoni e del Concilio Ecumenico Vaticano II”.

Ma le origini della suddetta Chiesa, prima ancora che fosse dichiarata Parrocchia, si spingono molto all’indietro negli anni, essendo la sua nascita strettamente collegata al Convento cui è annessa.

Illuminante, a tale proposito, è la “Cronistoria della Riformata Provincia di S. Angiolo in Puglia” compilata da F. Arcangelo da Montesarchio” e pubblicata nel 1782, per i tipi della Stamperia di Felice Mosca in Napoli; Cronistoria che al Cap XVII parla proprio “Del Convengo di S. Maria delle Grazie di S. Nicandro” e che di seguito riportiamo.

Una sola, ma forte Rocca edificata alle radici del Monte Gargano, fu la prima fondazione di quella Terra; oggi appellata S. Nicandro. Nell’anno 1245, essendo stata dai Saraceni distrutta la Città di Mileto, situata nelle vicinanze di Lesina nel Mare Adriatico, gli Abitatori della medesima edificarono quella Terra, e riuscì così numerosa di Popolo, che anche a nostri giorni è una delle Terre popolatissime della Provincia di Capitanato, Diocesi di Lucera, ed è abitata da Persone assai civili, e virtuose, e ne tiene il Dominio la nobilissima Famiglia Cattaneo.

Anticamente vi era un Collegio di Canonici, che per le molte calamità di Guerre, e Pestilenze, mancando la gente, fu dimesso, ma nell’anno 1726, con Breve della Fel. Mem. Di Benedetto XIII, fu di nuovo ristabilito, ed oltre i prescritti Canonici, è la Chiesa servita da numeroso Clero. Vi fiorì il Servo di Dio D. Scipione Arciprete Protino, la cui santa vita, un anno dopo il suo felice passaggio, fu da Dio manifestata con un prodigio, acquistando la vista un Cieco in toccarsi l’occhio colla sua cinta, rinvenita nella sepoltura, dove era il corpo incorrotto del Servo del Signore; che perciò fu per ordine di Monsignor Eustachio Vescovo di Lucera, collocato in una cassa nel Coro di detta Chiesa, con questa iscrizione: D. Scipio Protinus Archipresbiter kujus Ecclesia aetatis fuae ann. 73. Obiit sub die 27. Mensis Januarii 1667.

Nell’anno 1612, verso Aquilone 70 passi lontano dalla suddetta Terra, fu edificato un’Ospizio sotto il titolo di S. Maria della Misericordia per i Religiosi Riformati di questa Provincia, i quali a spese del Pubblico, colle limosine di Persone divote, e colle proprie fatiche, ed industrie, l’ampliarono in tale guisa, che nell’anno 1634 fu dichiarato Convento sotto il titolo di S. Maria delle Grazie, ed oggi è uno de’ buoni Conventi della Provincia. È luogo di Professorio, e di studio di Filosofia. Vi dimorano circa venti Religiosi, ma il luogo è capace di abbitarvi anche 30 e più Frati.

Contiene un competente, e buono Giardino, tutto cinto di mura.

La Chiesa è moderna, bella, e divota, e frequentemente è vivificata da quella divotissima gente.

Oltre i Ven. Corpi di più Servi di Dio, di cui si è parlato nella Seconda Parte di questa Cronistoria, vi riposano anche l’ossa del buono Religioso F. Giuseppe di S. Niccolò, Terra nella Diocesi di Trivico. Fu semplice Frate Laico, ma ricco di molte virtù, e di singolare perfezione. Morì in concetto di gran Servo di Dio, che è quanto di lui trovasi registrato, essendo anche ignoto l’anno, in cui cessò di vivere in questa Terra.

Giuseppe De Cato