COME RICONOSCERE UNA PERSONA IPOCRITA

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Un amico che conosce bene vizi e virtù degli italiani mi ha detto: “In questo Paese ogni tanto bisogna dire una bugia, essere ipocriti, la verità diventa pericolosa…”. Premesso che la verità non sempre è facile a dirsi e ad ascoltare, non credo che l’ipocrisia sia una soluzione giusta all’antico vizio degli italiani di dissimulare, arrotondare la realtà e renderla opaca. Il rimedio, in questo caso, è peggiore del male, e a forza di praticare l’ipocrisia si rischia di renderla un atteggiamento naturale, con qualche improbabile giustificazione. Non pago le tasse? Sono troppe. Ho tradito il sacro vincolo dell’amicizia? Meglio tacere. Non ho il rispetto per gli altri? Mi fanno perdere la pazienza.

Nell’ipocrisia, che ha una radice riconducibile alla parola greca il cui significato è “simulazione”, c’è un meccanismo, quasi una coreografia che gioca tutto sull’apparenza. Una pagina meravigliosa del Vangelo è quella di Gesù che denuncia i sepolcri imbiancati: belli a vedersi all’esterno, ma pieni di marciume all’interno. L’ipocrita ha un volto pulito, senza rughe e senza macchie, si presenta con toni affabili, con voce suadente. Ci corteggia per poi colpirci, alle spalle, con il massimo del cinismo. Ma contro gli ipocriti abbiamo una carta da giocare: smascherali è molto più facile di quanto loro stessi possono pensare. Uno di questi segnali, primo o poi viene fuori. Gli ipocriti, accecati dal loro narcisismo, sono sempre pronti a parlare male di qualcuno, specie di chi potrebbe fare ombra ai loro presunti meriti. Usano il venticello della calunnia per denigrare qualsiasi persona e non hanno ritegno nel condire queste critiche anche con pesanti bugie. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il consueto cicaleccio che possiamo fare sugli altri, con leggerezza e senza ferire nessuno. Gli ipocriti vivono blindati nelle loro certezze, non sono neanche sfiorati dalla grazia del dubbio. Ogni parola che pronunciano è una tavola della verità: guai a contraddirli, se si va bene è solo fatica sprecata. Se vi va male, sarete sommersi dagli insulti. Gli ipocriti di solito si auto-declamano maestri di morale. Non hanno difetti, non commettono né reati né peccati. Sono dei modelli di vita, che non trovate neanche in un convento francescano. Peccato solo che sia tutto finto.

CHE COSA VUOL DIRE ESSERE UNA PERSONA IPOCRITA?

Il comportamento dell’ipocrita è come la raffica di un fucile che sparge i suoi colpi a 360 gradi. In tutte le direzioni. Finge virtù e qualità importanti, ma in realtà non possiede né le une né le altre.  Semina parole e precetti ispirati alla morale, ma è il primo a non applicarli. Anzi, la sua è la classica morale dei moralisti: vale per gli altri ma non per sé stessi. L’ipocrita riesce a mostrare sentimenti autentici che non gli appartengono: la lealtà, l’amicizia, l’amore. Sparge complimenti, sorrisi, parole dolci: ma appena volti le spalle è ponto a ferirti, a dire ad altri tutto il male possibile su chi ha appena adulato di persona. L’ipocrita ha una malattia dell’anima che lo fa apparire esattamente il contrario di ciò che è nella realtà.

COME SI FA A CAPIRE CHE UNA PERSONA È FALSA?

Ipocrisia e falsità vanno di pari passo. Una persona ipocrita, come abbiamo visto, ha bisogno di dire bugie e chi è falso ha bisogno di mascherare le sue menzogne con l’ipocrisia. Spesso per capire la falsità di un uomo o di una donna, dovete partire dalla sua esteriorità, come nel caso dei sepolcri imbiancati e della loro doppia identità. La persona falsa, con il suo sorriso sempre ben stampato in faccia, è un maestro del perbenismo. Confonde l’etichetta con il senso della vita, e riduce tutto a un suo galateo, laddove la vera educazione, come la vera virtù, è quella che portiamo dentro e non solo nelle nostre manifestazioni esteriori. Chi è falso è sempre pronto a squadernare una regola da Monsignor della Casa, ma poi crolla di fronte alla prima prova con la quale dovrebbe dimostrare la sua lealtà. Nella sua vita tutto è una regola, un’etichetta, un come comportarsi. Peccato però che manchi la sostanza dei valori. Un altro segnale importante arriva dal linguaggio. La persona falsa è pronta a riempirvi di complimenti (per poi insultarvi e tradirvi): alcuni sono spudoratamente falsi, altri del tutto inutili.

COME RICONOSCERE UNA PERSONA INAFFIDABILE

Gli ipocriti, per ovvi motivi, sono sempre inaffidabili. Le persone inaffidabili, invece, possono esserlo anche in buona fede, convinte di stare dalla parte della ragione. Ma anche l’inaffidabile è facile da riconoscere in base ad alcuni segni che non lasciano dubbi. Le persone inaffidabili parlano molto, ma realizzano poco. Non hanno il senso del tempo e dello spazio: le loro vite vanno avanti alla giornata e restano sospese a mezz’aria. Parlano, anche di cose che neanche conoscono, e non ascoltano. Mostrano sempre la ricerca di un obiettivo, ma non si capisce mai bene di che cosa si tratta e come si possa raggiungere. Non riconoscono scadenze e impegni, e tendono sempre a procrastinare.

COME COMPORTARSI CON GLI IPOCRITI

Non è facile scegliere una linea di comportamento con gli ipocriti, anche considerando i numeri in base ai quali ne siamo circondati. Né possiamo immaginare un’unica regola, che valga per tutti. Iniziamo allora a fare una differenza, tra le persone per le quali non abbiamo alcun interesse né particolari doveri e quelle alle quali invece siamo legati in base a qualche vincolo. Di affetto, di relazione, di lavoro. Le prime le liquidate facilmente, utilizzando, in alternativa, le lezioni di Dante e di Totò. Dante è il poeta che ci ha insegnato la regola del “Non ti curar di loro, ma guarda e passa“. Perfetta per affrontare senza sprecare tempo e affannarsi in qualche chiarimento, il morbo della falsità. Totò invece ci ha regalato la potenza della pernacchia, un equivalente più scenografico e teatrale dell’indifferenza dantesca. Quando un bugiardo supera il limite, può partire la vostra pernacchia. Reale o virtuale è una decisione che lascio alla vostra sensibilità.

CHE FARE CON LE PERSONE FALSE

Poi ci sono persone false alle quali siamo legati. E qui le cose si complicano, in quanto il nostro obiettivo è comunque salvare la relazione. Serve gradualità nell’esame della situazione, guai a mettersi in cattedra, a dare giudizi sommari e senza appelli. In qualche caso, pensiamo alla lunga vita delle coppie, piccoli arrotondamenti della realtà possono anche avere una loro utilità e non sono sinonimi di ipocrisia. Contribuiscono a dare lunga vita alla coppia. Con questa premessa, affrontate la falsità a viso aperto. Metteteci anche voi la faccia. Iniziate prendendo un tantino le distanze, e dando così un segnale chiaro: “Guarda che ho capito la verità, e come stanno davvero le cose…”. Più che il classico abbinamento di bastone e carota, alternate qualche frase gentile, anche ironica e leggera, alla fermezza di un rimprovero a volto scoperto. La gentilezza impone reciprocità e in questo caso può fare la differenza. E in ogni caso, date sempre una via d’uscita al bugiardo che avete di fronte, e fategli capire che siete in grado di afferrare la sua falsità prima ancora che lui ( o lei) abbia pronunciato una sola parola non vera. (nonsprecare.it)