GLI INTERVENTI IN PUGLIA CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

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175 interventi finanziati in Puglia contro il dissesto idrogeologico e stanziati 500 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio regionale a beneficio di numerosi Comuni pugliesi di cui circa il 50% in provincia di Foggia: 92 interventi completati e collaudati. 21 interventi in corso avanzato di realizzazione, 27 progetti approvati in fase di appalto, 35 interventi finanziati in fase di progettazione

Sono i numeri degli interventi realizzati in Puglia dal 2015 con i vari programmi finanziari concordati tra Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Presidenza del Consiglio e Dipartimento della Protezione Civile

Tra gli interventi del Commissario, le cui opere sono indicate come opere di preminente interesse nazionale, sono numerosi quelli realizzati nel Subappenino Dauno per consolidare versanti in frana e proteggere centri abitati in una zona caratterizzata da terreni particolarmente fragili e, nel corso dei secoli, privati della protezione vegetale.

Numerosi anche gli interventi per ripristinare il corretto deflusso di torrenti e alvei fluviali nel Gargano dove molto spesso il percorso burrascoso e veemente delle acque diventa ancora più pericoloso a causa di presenze antropiche specialmente in prossimità delle foci nelle aree golenali trasformate da insediamenti turistici negli ultimi 50 anni.

Alcuni interventi del Commissario di Governo riguardano anche l’erosione costiera laddove le falesie e le coste alte possono determinare un rischio per le persone o per i centri abitati.

Sono in corso interventi di protezione per proteggere le cavità marine di Polignano; a Mattinata, sono in esecuzione interventi per proteggere le falesie nelle baie delle Zagare e dei Mergoli e per limitare il rischio crolli nella costa di Punta Grugno.

Ma la lista degli interventi contro il dissesto idrogeologico è lunghissima.

Insomma, evitare disastri come quelli che periodicamente affollano le cronache nazionali, non è questione da poco. I cambiamenti climatici sempre più percepibili e gli interventi scorretti dell’uomo sono diventati un mix letale creando seri problemi per la tenuta e la sicurezza dell’ambiente naturale così come dell’ambiente antropizzato.

E’ necessario approfondire la conoscenza del territorio monitorando nel tempo le situazioni critiche in modo da intervenire dopo aver effettuato una diagnosi precisa dei fenomeni in atto. Dovremo porre rimedio agli interventi sbagliati effettuati negli scorsi decenni dell’uomo, puntando alla rinaturalizzazione dei luoghi e ripristinando il miglior equilibrio ambientale, utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica per consolidare i versanti con piantumazioni e mediante rimboschimento; effettuando demolizioni laddove necessario per alleggerire i versanti o liberare gli alvei dei torrenti e dei fiumi”.