EDITORIALE DELLA DOMENICA, C’ERA UNA VOLTA …

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Nell’ottobre del 2015, Padre Antonio annunciava un’altra manifestazione di carattere religioso all’interno del Convento della Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Dopo la “Passione”, infatti, il frate comunicava la 1^ edizione del “Presepe vivente” nella location del convento. Idea perfetta per gli ambienti particolari e suggestivi, cioè i corridoi e alcune cellette dei frati del sedicesimo secolo che ben si prestavano alla ennesima iniziativa dei due sacerdoti della chiesa.

Tanti figuranti che con tanta fede, pazienza e volontà dovevano riproporre le bellissime scene del passato e antichi mestieri con il visitatore in una silenziosa contemplazione. L’idea è stata vincente visto il notevolissimo successo di critica e di pubblico accorso anche dai paesi limitrofi.

Nasce così il Natale e il primo Presepe Vivente organizzato dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie all’interno del vecchio convento con tantissimi figuranti in costume d’epoca i quali hanno accolto più di 5 mila visitatori riproponendo gli antichi mestieri del passato.

Il Presepe è stato un vero e proprio “cammino”, una sorta di pellegrinaggio, che si è snodato tra le cellette del Convento ed animato da soldati romani, da Erode con le odalische, da fabbri, calzolai, contadini, filatrici, massaie, tessitrici, osteria, canestrai, latteria, frutteria, spezie ed erbe e vasai: un popolo in stile “ora et labora” di S. Benedetto. Una contemplazione silenziosa da parte dei visitatori in un ambiente giustamente poco illuminato, oscurità, senso di mistero al centro di ogni cosa. Tanti figuranti che il visitatore ha incontrato lungo il cammino fino al Bambino Gesù, come un pellegrinaggio di fede così come voleva San Francesco d’Assisi, il primo a fare il presepe, elemento caratteristico del santo Natale e alla introduzione del primo presepe con i “mestieri” di San Gaetano da Thiene. Poi la visita alla capanna del Bambino Gesù fuori la chiesa da parte dei Magi per impreziosire ancora di più una iniziativa nata in sordina ed esplosa nella sua realizzazione.

Una manifestazione che si candidava per essere ripetuta nel tempo grazie a Padre Antonio e a Padre Lorenzo a cui è stata assegnato solo qualche giorno fa la cittadinanza onoraria di San Nicandro Garganico.

Ora di quell’evento rimane solo un ricordo bellissimo, un sogno ad occhi aperti e la tristezza che tante cose belle di San Nicandro vengono lasciate morire.

(NELLA FOTO LA LUNGA FILA DI GENTE IN VISITA AL PRESEPE)