La Fondazione CON IL SUD finanzia otto progetti di ricerca, sensibilizzazione e intervento a contrasto della violenza di genere: tra i soggetti proponenti, l’Ateneo foggiano risulta vincitore del finanziamento, che coinvolge in totale otto province tra Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. “Zona franca” è il titolo del progetto targato Unifg, sotto la supervisione scientifica del Learning Science Hub del Dipartimento di Studi Umanistici. Obiettivo primario dell’intervento, co-gestito con la Cooperativa sociale “Il Filo di Arianna”, è quello di disinnescare gli stereotipi di genere per mezzo di momenti educativi e di sensibilizzazione attiva.
Ricerca e azione contro la cultura del sopruso: “Zona franca” è il nome dell’intervento che sarà messo in campo dall’Università di Foggia per contrastare la violenza di genere. Tra le finalità del progetto, cogestito dal centro di ricerca Learning Science Hub coordinato dal prof. Pierpaolo Limone e dalla Cooperativa sociale “Il Filo di Arianna”, compaiono processi di alfabetizzazione emotiva, de-strutturazione degli stereotipi di genere e realizzazione di interventi educativi che vedranno studenti, genitori e insegnanti come principali fruitori.
Il laboratorio di “Tecniche narrative autobiografiche”, ideato dalla Prof.ssa Giusi A. Toto, docente di Pedagogia sperimentale, coinvolgerà diversi stakeholder del mondo scolastico, proponendo riflessioni attive sui concetti di pregiudizio e violenza di genere e raccogliendo le percezioni e le necessità dei più giovani rispetto alla dimensione identitaria ed affettiva. Il laboratorio nasce come terreno di condivisione e formazione trasversale volto alla promozione delle pari opportunità che dialogherà con i CAV territoriali coordinati da Daniela Eronia, principale ispiratrice del progetto.
Nello specifico, “Zona franca” si identifica come attività di ricerca-intervento, la quale, da un lato, intende raccogliere dati, opinioni e sensazioni rispetto alle tematiche trattate; dall’altro, ha il fine di attivare processi che possano avere ricadute concrete sul benessere sociale. Docenti, genitori e studenti saranno chiamati a compilare questionari realizzati ad hoc per misurare competenze emotivo-relazionali e livelli di reattività rispetto a episodi di violenza o prevaricazione. In una seconda fase, più interattiva, i partecipanti saranno coinvolti in attività di brainstorming e giochi di ruolo, intervallate da interventi psicoeducativi mirati, che prevedranno anche l’ascolto attivo di testimonianze sulla violenza di genere. Nel processo di ricerca-intervento, genitori e insegnanti saranno guidati nello sviluppo di strategie educative efficaci per aumentare i livelli di sensibilità e assertività dei giovani, in un’ottica preventiva. D’altro canto, grande importanza sarà data ai pareri degli studenti, alle loro idee, spunti e riflessioni per la costruzione di un clima rispettoso e sereno all’interno del contesto scolastico. Tra i prodotti finali della progettualità, si colloca un libretto informativo digitale co-costruito con i partecipanti, da mettere a disposizione delle scuole e di altri contesti educativi.