Nella enciclica “Laudato si” di Papa Francesco si leggono parole profonde sul senso di comunità: “Non basta che ognuno di noi sia migliore per risolvere una situazione tanto complessa come quella che affronta il mondo attuale ma occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo”.
Quelle parole sono state profeticamente attuali durante la pandemia Covid quando i numeri erano arrivati a cifre allarmanti. Pur nella consapevolezza di una sanità non più impreparata, c’era bisogno di risolvere una situazione complessa con la responsabilità personale verso gli altri, con iniziative e comportamenti individuali che potevano danneggiare gli altri e il cattivo o il buon esempio hanno fatto la differenza.
Per combattere il virus c’è voluto quello che ha detto nel 2015 Papa Francesco e cioè un grande senso di responsabilità verso gli altri e questo si ha soltanto se c’è un senso di comunità, un grande senso civico e cioè l’impegno per il bene comune, che è mio, ma è anche nostro e, quindi, di tutti.
Questo senso di comunità non deve mai mancare. Succedono a San Nicandro fatti su cui porre tantissima attenzione e ognuno di noi è responsabile del decoro proprio paese, del suo degrado morale ed occorre arginare fenomeni devianti che danno alla nostra cittadina una immagine che non merita ed un giudizio negativo difficile poi da recuperare.
Se vogliamo bene e far crescere il nostro territorio e la nostra cultura il modo migliore è quello di creare il senso di comunità osservando i comportamenti che dobbiamo imporre a noi stessi cercando di scardinare vizi comuni.
Ci deve far male sentire che a San Nicandro cresce la devianza minorile. Non si può fare del proprio “io” un fortino inaccessibile quando, invece, bisogna aprirsi agli altri, agli amici e a tutte le famiglie perché il bene che assicuriamo a noi stessi vale ben poco se non viene assicurato a tutti fino a diventare vita comune.
Il Direttore