Va in archivio con un bilancio positivo la sinergia tra il Laboratorio del Ma.Re. delle Isole Tremiti e il Politecnico delle Marche. Per tutta l’estate si sono susseguite le attività di ricerca con gli studenti del Dipartimento di scienza della vita e dell’ambiente dell’Ateneo marchigiano con la supervisione di docenti e dottorandi. Un lavoro svoltosi in vari step e con un calendario ricco di appuntamenti e impegni.
Laboratorio, immersioni e ancora laboratorio…. mattino, pomeriggio e sera. Tanto impegno e voglia di imparare, migliorarsi e capire per meglio affrontare le problematiche degli ambienti marini e delle Tremiti in particolare. Un lavoro lungo e imponente.
“In particolare il progetto avviato da tempo – commenta Adelmo Sorci, direttore del Laboratorio del Ma.Re. – si pone l’obiettivo di studiare lo stato di salute delle foreste di gorgonie nell’Area marina protetta delle Isole Tremiti, con un particolare focus sull’impatto dalle reti e lenze fantasma e dei relativi effetti delle lesioni da esse procurate. Tra gli obiettivi osservare i principali organismi epibionti (organismi che vive sulla superficie di un altro organismo vivente, nda). che vanno ad attaccare le porzioni danneggiate dei coralli, lo stato di salute nel tempo e quelle morte a causa delle lesioni”.
Diverse le attività del Laboratorio del Ma.Re. Su tutti “Un monitoraggio pungente” sempre in collaborazione con il Politecnico delle Marche il cui apporto scientifico è stato fondamentale nel percorso svolto. Il progetto consiste nello studio della distribuzione e del comportamento delle popolazioni di Centrostephanus longispinus, o riccio diadema, specie autoctona del Mediterraneo e minacciata dalla perdita fisica di habitat, dal surriscaldamento del mare e dall’inquinamento. Per questo motivo la specie è stata classificata come specie protetta.
Questo particolare echinoideo è l’unico, nel Mediterraneo e anche alle Isole Tremiti, a presentare aculei principali lunghi e sottili, raggiungendo sino a 20 cm; caratteristica peculiare che ne conferisce un certo fascino. Attraverso questo lavoro, quindi, si cerca di ottenere maggiori informazioni sulla struttura di popolazione e sulla distribuzione di questo particolare riccio, osservando i siti di rinvenimento, la batimetrica, la temperatura, l’esposizione di ciascun esemplare osservato e la geomorfologia dell’area stessa. Un importantissimo bioindicatore
dell’Amp Isole Tremiti. I ricci individuati vengono misurati ed osservati con lo scopo di ricavare dati anche sulla loro morfologia, biologia ed ecologia.
Lavoro di ricerca svolto anche in Laboratorio con l’approfondimento, con il confronto dei dati, con gli strumenti o con lo stereomicroscopio. Per queste attività oltre alle competenze sono stati messi in campo impegno, desiderio di conoscere e capire. “Per noi le immersioni – aggiunge il direttore Sorci – diventano lo strumento per arrivare dritti al cuore del Mare. Perché per noi la ricerca scientifica è passione e creatività”.