Continua una nuova serie di articoli che parlano sui modi di dire e degli aforismi locali per capire e analizzare la quo ed offrire una visione chiara, lucida e trasparente della condizione umana in cui ognuno di noi può legittimamente dedurre o trarre da ciascuno di essi le considerazioni che gli sembrano più ovvie in riferimento ai tempi, alle usanze, ai problemi, ai comportamenti e agli altalenanti rivolgimenti che la società sta attualmente vivendo. Gli articoli sono tratti dal libro “Voci di Capitanata” di Donato D’Amico.
Il detto di oggi è: “La nott’’ porta cunsigl’”, cioè “La notte porta consigli”.
Il proverbio sospinge a ponderare attentamente i termini e i dati di una qualunque situazione che si è determinata prima di procedere a interventi di qualsiasi natura. Si tratta di circostanze molto gravi e ingarbugliate per le quali occorre certamente una maggiore riflessione. Di qui, l’invito a rinviare quanto meno al giorno successivo eventuali nostri interventi.
Secondo i nostri antenati, questo accorgimento ci permetterà di rispondere più convenientemente ai problemi che hanno determinato la nostra preoccupazione.
Meglio accogliere l’invito dei nostri antenati, cioè a dormirci sopra, lasciare che la notte porti consiglio. E non c’ dubbio che è proprio così. Solitamente, il giorno dopo, le difficoltà che prima sembravano insormontabili poi ci appariranno come se qualcuno ce le avesse spianate per consentirci di superarle più facilmente. È tutto diventa effettivamente più facile.
Dunque, nessuna fretta. I problemi della nostra esistenza non è che una continua scommessa con i problematici della vita. Prima di decidere interventi di sorta, è sempre bene vedere e studiare attentamente i termini della questione, prevedere tutto ciò che è realmente possibile è opportuno eseguire o compiere e provvedere e predisporre l’intervento con cura e con la dovuta diligenza.